Bologna, sfogline candidate all’Unesco: "Un mestiere da riconoscere"

Taschetta, presidente dell’associazione: "Serve una legge. Chi fa il nostro lavoro è inquadrato come operaio"

Angelo Taschetta, presidente dell’associazione delle sfogline di Bologna

Angelo Taschetta, presidente dell’associazione delle sfogline di Bologna

Bologna, 25 marzo 2023 – "Le avevo detto che non c’erano tempi certi, però speravo in cuor mio che ci fossero notizie a breve termine. E così è stato". Angelo Taschetta, presidente dell’associazione delle sfogline di Bologna (ma lui è uno ‘sfoglino’, ed è la stessa cosa), cita una puntata del nostro podcast ‘Il Resto di Bologna’ di due mesi fa, quando lui stesso era scaramantico sul riconoscimento dell’arte della sfoglia a patrimonio immateriale dell’umanità. E ora che la ‘Cucina italiana’ è stata ufficialmente candidata, con la sfoglia tra le specialità ispiratrici del dossier inviato a Parigi, Taschetta e l’associazione possono finalmente esultare. "Cosa cambia? Si stanno muovendo molte cose in parallelo assieme a questa candidatura, nel frattempo succederanno cose"

Ovvero?

"La politica si sta muovendo, sono in campo il governo, assessori regionali e anche Palazzo d’Accursio. Il prossimo step sarà quello del riconoscimento della sfoglina come mestiere".

Serve una legge?

"Va modificato lo statuto dei lavoratori, sì serve un intervento normativo. Lei pensi, non esiste per il nostro ordinamento la parola ‘sfoglina’, siamo invece inquadrati come ‘Operaio A3’".

Quindi la tutela Unesco dovrà essere il grimaldello per ricevere finalmente la qualifica?

"E’ un’arte, ed è il momento che vada regolarizzata per bene. E’ diventata anche un simbolo. Siamo molto contenti, in ogni caso, che il riconoscimento finalmente arrivi dopo anni di discussioni: sono presidente dell’assocazione da poco, ma da quando faccio questo mestiere, almeno 10 anni, sento parlare dell’Unesco. Ed erano solo sogni".

A Bologna la sfoglia è molto richiesta dai turisti, come va la ripresa post Covid?

"Molto bene , la sfoglia tira molto sia in centro, sia fuori dal centro. Abbiamo tante prenotazione per i corsi su come si tira la sfoglia, chiunque venga a stare per più di due giorni in città viene a chiederci di mettere ‘le mani in pasta’. Quel detto è più che mai attuale: ‘se la sfoglia vuoi imparare, a Bologna devi andare. E’ un viaggio educativo".

Il ricambio generazionale è al riparo?

"Le dico: il ricambio c’è per la sfoglia, ma non per i fornai. E io che faccio entrambe le cose lo capisco, sono due mestieri totalmente diversi, io del resto lo dico sempre: a tirare la sfoglia mi rilasso. Comunque tanti ragazzi ci chiedono come iniziare e anche come aprire una loro attività, il ricambio non manca".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro