Coronavirus Bologna, 70 nuovi casi. Cinque le vittime

In città restano aperti quasi 4mila negozi: 12mila persone al lavoro. Merola: “Finito il momento delle mezze misure”

Emergenza coronavirus, aumentano i casi in provincia di Bologna

Emergenza coronavirus, aumentano i casi in provincia di Bologna

Bologna, 19 marzo 2020 –  Settanta nuovi casi di contagi (di cui 11 a Imola e 59 a Bologna) e cinque nuove vittime di coronavirus. Questo il bollettino regionale fornito come di consueto da Sergio Venturi. Il numero di positivi sale così a 465 nella nostra provincia (di cui 124 a Imola e 341 a Bologna) e il tragico bilancio dei decessi sale in Emilia Romagna arriva a quota 531 (70 quindi le vittime di oggi nella nostra regione di cui 17 donne e 53 uomini).

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Sono 453 i posti letto aggiuntivi messi in funzione oggi nell’area metropolitana di Bologna e Imola (di cui 105 di terapia intensiva). A Bologna, nell’hub del Sant’Orsola, è entrato in funzione il padiglione Covid, il 25, oltre al Bellaria, già Covid hospital che funzionerà come tale anche per l’imolese.

I decreti e le ordinanze emanati per l'emergenza coronavirus lasciano aperti quasi 4mila negozi, 3.846 per l'esattezza. Ogni giorno ci lavorano 12.264 persone. I dati sono frutto delle elaborazioni dell'ufficio Statistica della Camera di commercio di Bologna sulla base dei numeri del Registro Imprese e dell'Inps.

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Sono 237 le farmacie, che impiegano 1.121 dipendenti. Ad esse si aggiungono 34 parafarmacie con 24 dipendenti e 135 attività specializzate nella vendita di dispositivi medici che occupano 160 dipendenti. Il quadro si completa con il commercio al dettaglio di articoli di profumeria, prodotti per l'igiene personale (le attività sono 334 con un numero di dipendenti pari a 664). Nel commercio alimentare i punti vendita aperti in base agli attuali decreti sono 3.105 con 10.286 lavoratori; 224 sono i supermercati aperti grazie al lavoro dei 4.908 dipendenti, 11 gli ipermercati, che impiegano 2789 addetti. Poi ci sono 1.821 negozi di alimentari dove lavorano 1.363 persone e i 1.010 mini mercati con 1.056 dipendenti. Infine, sono aperti 28 discount alimentari con 158 dipendenti e 11 punti vendita specializzati nel commercio di prodotti surgelati.

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Ma c'è chi, per due domeniche (22 e 29 marzo), sceglie di abbassare le saracinesche. Chiede ai propri associati di tenere i negozi chiusi Donatella Manzini Prampolini, presidente D.It-Distribuzione Italiana, gruppo multinsegna e multibrand che coinvolge Sigma, Sisa e Coal con tre miliardi di euro di fatturato nel 2019 (sull'anno precedente +1,5%). "Ci rendiamo perfettamente conto - scrive la presidente in una lettera ai clienti - del disagio che questa scelta potrebbe causare, tuttavia vi preghiamo di tenere in considerazione che il giorno di chiusura diventa funzionale anche per noi operatori al fine di poter ripristinare adeguatamente le scorte dei negozi ed offrirvi il miglior servizio possibile gli altri giorni della settimana". Il tutto tenendo presente, premette la presidente, che "ad oggi le direttive del Governo non appaiono del tutto chiare in merito al ruolo di servizio che il contesto impone anche a noi della distribuzione organizzata".

Merola: “E' finito il momento delle mezze misure”

"E' finito il momento delle mezze misure: è difficile per tutti, è una prova durissima che si misura in noi stessi, nelle nostre case, nei rapporti di parentela. Il cambiamento ormai c'è stato e lascerà segni profondi, nella speranza che ci possa anche cambiare in meglio. Di certo, però, i comportamenti quotidiani dovranno essere coerenti, seri, rigorosi. I controlli ci sono e ci saranno, con determinazione e severità". Lo scrive su Facebook il sindaco di Bologna, Virginio Merola, alla luce delle nuove misure adottate nella tarda serata di ieri dalla Regione Emilia-Romagna.

"Da oggi - scrive Merola – ci sono norme ancora più stringenti per le uscite da casa che, ripeto, vanno limitate all'indispensabile. Avevo anticipato che sarebbe stato necessario ulteriore rigore. E, infatti, l'ultima ordinanza della Regione disciplina gli spostamenti - anche per una passeggiata o per portare fuori il cane - ai dintorni dell'abitazione".

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