Coronavirus news Bologna, un altro morto. I contagiati sono 62

L'ultimo bollettino della Regione: 13 casi in più rispetto a sabato. Merola: "La movida si deve fermare". Le indicazioni di Ausl e Policlinico per i dipendenti residenti nelle ‘zone rosse’

Coronavirus, aumentano i contagi in provincia di Bologna

Coronavirus, aumentano i contagi in provincia di Bologna

Bologna, 8 marzo 2020 - La conta dei bolognesi positivi al Covid-19 sale a 62 e si registra anche un decesso (un uomo di 85 anni), il secondo nella nostra provincia. L'aggiornamento arrivato oggi dalla Regione Emilia Romagna segnala 13 casi di contagio in più rispetto a ieri. Di questi, sette riguardano il circondario imolese, dove le persone positive la virus salgono a 27: 2 a Imola (un uomo e una donna), 1 a Castel San Pietro (donna) e 24 a Medicina.

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In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.180 i casi di positività al Coronavirus, 170 in più rispetto all’aggiornamento di ieri. 

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“E' necessario modificare il nostro stile di vita. E' necessario raffreddare i nostri contatti sociali. Solo in questo modo possiamo contenere il virus. A Bologna ci sono zone in cui la movida non si sta fermando. Questo non va bene perché contrasta con le parole che, anche l'Istituto superiore di sanità ha detto forte e chiaro”. Lo ha detto il sindaco di Bologna Virginio Merola. Il Dpcm di Conte non inserisce Bologna fra le aree con maggiori restrizioni. “Per noi quindi - dice il sindaco - non valgono alcune disposizioni che ritengo ormai inevitabili. Per questo sulla chiusura di piscine, palestre e centri ricreativi come i centri sociali anziani stiamo aspettando un'azione della Regione. Fin dall'inizio di questa emergenza ho pensato che l'unita delle istituzioni dovesse essere preservata al massimo, anche come necessaria precondizione per chiedere sacrifici ai cittadini. Stringiamo i denti perché solo attraverso una consapevolezza sempre più diffusa ce la potremo fare”.

Personale sanitario e zone rosse, le indicazioni per andare al lavoro

I lavoratori dell’Ausl e del Policlinico Sant’Orsola residenti o domiciliati nelle zone rosse, potranno recarsi al lavoro normalmente, mostrando badge e carta d’identità per superare i posti di controllo al confine con i territori ‘isolati’. L’art. 1 lettera a) del Dpcm firmato la notte scorsa prevede, infatti, per le provincie di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini di "evitare ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dai territori individuati, nonchè all’interno dei medesimi territori salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza".

Al momento la direzione dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna – Policlinico di S. Orsola e dell’Ausl ritengono che le comprovate esigenze lavorative e la residenza possano essere dimostrate e documentate con il badge e il documento di identità. Sarà cura delle direzioni aggiornare costantemente il personale a fronte di comunicazini ufficiali che dovessero pervenire.

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