Covid Bologna, la pediatra Ricci: "Trenta pediatri scendono in campo"

Bologna 13 agosto 2021 - Organizzazione vaccinale e pediatria di comunità: un lavoro parallelo di due settori dell’Ausl con l’obiettivo comune di incrementare l’adesione degli adolescenti alla profilassi contro il Covid.

Monitoraggio Iss oggi, i dati di Emilia Romagna, Marche e Veneto: Rt Italia 1.27 - Bonaccini difende il Green pass: "E' un aiuto all'economia, solo così si riapre" - Contagi oggi in Italia: il bollettino Covid del 12 agosto. Dati Coronavirus dalle regioni - Vaccino 12 19 anni in Emilia Romagna: senza prenotazione in tutti gli hub Come vi preparate alle vaccinazioni senza prenotazioni per la fascia d’età 12-19 anni in vista del ritorno a scuola? "Da pediatra non vorrei più sentire parlare di Dad, perché i ragazzi hanno bisogno di incontrarsi in presenza, di socializzare e anche di svolgere in sicurezza altre attività, come quelle sportive. Speriamo, quindi, che i genitori accolgano il nostro invito e tutte le opportunità che metteremo in campo. Il Covid colpisce pure i giovanissimi e ci sono stati anche alcuni ricoveri" risponde Rita Ricci, direttrice dell’unità operativa Pediatria territoriale del Dipartimento cure primarie dell’Azienda Usl". Manca all’appello ancora la maggior parte dei genitori dei dodicenni, tredicenni e quattordicenni? "Sì. Nella fascia 12-14 anni l’adesione sfiora il 45% e comprende chi ha fatto almeno una dose o si è prenotato e ricordo che per ricevere la vaccinazione bisogna aver compiuto i 12 anni. Dai 15 anni ai 19 siamo circa al 67%". Quanti pediatri di famiglia saranno presenti nei centri vaccinali? "Hanno aderito in una trentina, una quota importante visto il momento di ferie, e credo che nei prossimi giorni il numero aumenterà. All’inizio del mese abbiamo fatto con loro la formazione e un altro ciclo sarà svolto nelle prossime settimane. I pediatri rispondono alle domande e agli eventuali dubbi dei genitori nella fase che precede la vaccinazione, poi, sul posto, saranno presenti sempre degli specialisti". Come saranno assegnate le sedi vaccinali? "Cercheremo di mantenere il più possibile i pediatri nel loro territorio di appartenenza, perché conoscono bene la comunità. Per i ragazzi, inoltre, occorrono sedi spaziose, perché in genere vengono accompagnati almeno da uno dei due genitori". Quali sono i dubbi dei genitori? "Quelli sulle eventuali reazioni, capita anche con altri vaccini, e poi sulla novità del prodotto, con cui però ormai sono state vaccinate milioni di persone e quindi questo dovrebbe rassicurare. Tra l’altro, noi abbiamo già immunizzato anche i bambini più fragili. Tuttavia, quando arrivano vaccini nuovi, all’inizio ci sono sempre delle perplessità". A quali vaccini si riferisce? "A quello contro il papilloma virus – l’offerta gratuita era iniziata nel 2008 per le dodicenni e poi è stata estesa anche ai maschi – e al vaccino contro il meningococco B, offerto ai nuovi nati dal 2017. Entrambe le volte, in prima battuta non abbiamo registrato molto entusiasmo, poi con il tempo la fiducia è aumentata e ora abbiamo delle buone coperture. La prevenzione è l’arma primaria per combattere il Covid e invece, purtroppo, si pensa più alle eventuali leggere reazioni che alla malattia".

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