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Dove andare quando fa caldo a Bologna? I 17 luoghi per evitare l’afa e le 11 fontanelle gratuite

L’operazione del Comune contro l’ondata da bollino arancione: rifugi climatici, distributori d’acqua e gli ormai famosi mini alberi

Dove sono i distributori di acqua gratuita a Bologna: sono 11 i punti in cui riempire la borraccia in questi giorni di grande caldo

Dove sono i distributori di acqua gratuita a Bologna: sono 11 i punti in cui riempire la borraccia in questi giorni di grande caldo

Bologna, 9 agosto 2025 – Offensiva anti-caldo da parte del Comune. Al di là del centinaio di alberelli nelle piazze del centro che hanno innescato un dibattito fuori e dentro i social tra fan e detrattori dei ‘vasoni’, Palazzo d’Accursio da giugno ha deciso di correre letteralmente ai ripari con una rete di rifugi climatici sparsi in città, sul modello di altre realtà europee e italiane. Barcellona, infatti, conta circa 400 punti anti-caldo, Parigi 1.400 ‘isole fresche’, Firenze 44 luoghi per avere una tregua e trovare refrigerio.

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Bologna segue questo modello con una rete di diciassette luoghi che offrono riparo dall’afa pur mantenendo le loro regolari funzioni: si tratta di nove posti all’interno, e sette tra parchi e giardini pubblici dotati di sedute ben ombreggiate, fontanelle pubbliche e servizi igienici, più una piazza coperta (piazza Lucio Dalla).

Morale: per chi non rinuncia a visitare la città e contemplare le sue bellezze nonostante temperature che nel weekend sfioreranno i 40 gradi, potrà trovare un po’ di refrigerio in alcuni punti della città, in centro e periferia: biblioteche (Salaborsa e dell’Archiginnasio), case di quartiere (Croce Coperta, Il Parco e Santa Viola), musei (Mambo, museo della Musica e Palazzo Pepoli), giardini (Klemlen, Margherita, Pier Paolo Pasolini, parco dei Cedri, parco dei Giardini - Cà Bura, parco 11 Settembre, Montagnola) e due new entry (Piazza Lucio Dalla e la velostazione ExDynamo, sotto la scalinata del Pincio in Montagnola).

L’operazione anti-caldo aggiunge anche undici distributori d’acqua sparsi in diverse zone della città, tutti utilizzabili gratuitamente.

Per chi volesse bere ‘l’acqua del sindaco’ oltre alla solita fontanella del Nettuno, potrà scegliere tra alcuni luoghi simbolo della città: il portico della Torre degli Asinelli, il Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, la Salaborsa, il Cortile della biblioteca dell’Archiginnasio, il Mambo, la sede del Quartiere Santo Stefano, il museo Civico Medievale di via Manzoni, la velostazione, il mercato delle Erbe, la sede del Quartiere Navile di via Gorki e la pensilina Tper all’incrocio tra via Lame e via Marconi. Ma questa è solo la prima fase, ha fatto sapere Palazzo d’Accursio. L’obiettivo è potenziare le fontanelle in tutta la città.

Tra fine anno e inizio 2026, saranno, intanto, collocati in modo permanente tra i 30 e i 40 distributori Hera in palazzi comunali, centri civici e luoghi di aggregazione nei quartieri, con un piano ad hoc anche nel centro storico. Da qui, si proseguirà attivando 30/40 nuove fontanelle pubbliche, con l’obiettivo di portare così a 200 il numero totale di punti di distribuzione di “acqua del sindaco” sotto le Torri.

Un piano necessario, considerando che in tutto in città ci sono 140 fontanelle, con il quartiere Santo Stefano ancora al di sotto di venti, mentre al Navile si sfiora quota trenta.

Un intervento, questo, che ha anche ricadute di sostenibilità ambientale, visto che "ogni singola volta che riempiamo una borraccia si risparmiano circa 80 grammi di emissioni di CO2", ha dettagliato una decina di giorni fa la vicesindaca con delega all’Ambiente, Emily Clancy. Sempre lei ha lanciato con il sindaco Matteo Lepore "la rivoluzione verde" (parole del sindaco) dei 160 alberi in vaso nelle piazze del centro, che poi verranno ripiantati nelle scuole della città.

Un’operazione anti-afa molto criticata, che ha portato esposti e attacchi da parte del centrodestra, ma anche tanto dibattito sul verde in città e nei centri storici.