"Mi avevano dato l’idea di una coppia affiatata. Fino a un anno e mezzo fa circa, sono stati nostri clienti fissi. Poi li abbiamo persi per dei disguidi alla cassa riguardo a dei resti con un ragazzo che lavorava qui da me. Era stata più lei a reagire, a lui non interessava niente". Antonio Genova è il titolare del Toffee Art Cafè di via Zanolini, una delle poche attività presenti nella strada che collega Porta San Vitale alla Cirenaica. Tanto che a lungo Giuseppe Marra e Lorenza Scarpante hanno frequentato il bar ristorante. Dalla colazione alla mattina, passando per un panino a pranzo o l’aperitivo prima di cena. Insomma, clienti fissi. Anche insieme ai due figli. "Erano buoni clienti – prosegue Genova –. Poi nacque questa discussione e da quel punto non hanno più frequentato il locale. Ma fino a quel giorno lì erano soddisfatti di venirci, ci apprezzavano". Poi, è venuta a mancare la fiducia. "Si è deteriorato il rapporto per piccole cose e alla fine non sono più venuti. Ma mai avrei pensato di litigi tra loro. Passavano soprattutto al sabato, ci parlavo anche. Una coppia che stava insieme da tanti anni, abituati a sopportarsi. Nessuno dei due ha alzato la voce".
Dal civico 16 di via Zanolini invece nessuno vuole parlare dell’accaduto. Sia tra chi vive nello stesso pianerottolo al terzo piano – l’appartamento di Marra e Scarpante è ora sotto sequestro da parte della pm Manuela Cavallo che coordina le indagini a carico dei carabinieri – che da chi abita ai piani inferiori. "Parliamo della morte di un uomo, sono un po’ sconvolta", dice una donna residente nello stesso palazzo. "Giusto tre volte mi è capitato di vederli lungo le scale, non ci avevo mai parlato", racconta un’altra residente. Alcuni di loro sono già stati ascoltati dai carabinieri. Qualcuno ha parlato di "frequenti litigi", soprattutto negli ultimi periodi. Anche l’altra notte i condomini si sono scambiati dei messaggi, infastiditi dai rumori sentiti intorno alle 3. Non sapevano ancora che quei tonfi appena uditi avevano portato alla morte di Giuseppe. Infatti i residenti erano intenzionati, il giorno dopo, a parlare di questi disagi con l’amministratore della palazzina. Ma poi la mattina successiva la tragica notizia li ha fermati.
Nicholas Masetti