Frane sull’Appennino Bolognese: il reportage tra fango e paura. Video

La frazione di Vado una delle più martoriate da fango e detriti. Ruspe al lavoro su un vecchio tratto d’autostrada, aiuto alla viabilità

Bologna, 21 maggio 2023 – Allocco, Vado e Monzuno (video). Qui il tempo si è fermato da giorni. La pioggia continua a scendere, senza sosta, martoriando una montagna che via via si stacca sopraffatta dalla fatica. Le strade, quelle poche ancora percorribili, sono deserte e silenziose. Intorno, l’Appennino si sgretola aprendosi in gigantesche voragini, mentre i detriti come lava scendono dritti sull’asfalto. Le frane costellano strade e frazioni. Nel solo Comune di Marzabotto sono una trentina. A Monzuno, il numero sale a cinquanta.

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Le frane sull'Appennino Bolognese (foto Schicchi)
Le frane sull'Appennino Bolognese (foto Schicchi)

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Allocco isolata

Maurizio lascia per un attimo la vanga con cui da giorni spala il fango di fronte casa. La frana, una delle tante che ha colpito la piccola frazione di Allocco, ha travolto tutto senza lasciargli scampo. Le mani dietro la schiena, tiene lo sguardo fisso verso la montagna come a interrogarla, quasi a chiederle cosa ancora deve succedere. La stessa montagna che Maurizio, per anni, ha vissuto e amato. "Sto spalando fango da giorni – racconta – e ancora non vedo la fine. Lo scantinato è allagato, ho già iniziato a fare i lavori. Nella sola Allocco abbiamo perso il conto delle frane, ogni poco se ne vede una. Poi c’è il problema dell’isolamento, non sappiamo come spostarci perché tutte le strade sono chiuse. La provinciale dall’altra parte del ponte è un fiume di fango. Non potevo nemmeno andare a comprare il pane, mia figlia è medico, l’altro giorno doveva fare la guardia a Vado, ma non ha potuto arrivarci".

Riaprire un vecchio tratto dell’A1

Ed è proprio per ridare a queste persone la possibilità di spostarsi, che gli operai lavorano senza sosta per riaprire il vecchio tratto dismesso dell’Autostrada del Sole. L’obiettivo è bypassare le imponenti frane che bloccano la provinciale 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio proprio in corrispondenza della frazione di Allocco. Ruspe, camion, escavatori. È una corsa contro il tempo. Proprio qui, sul lato sinistro della vecchia autostrada, una casa gialla galleggia nel fango. Una maglietta è ancora appesa sul balcone, mobili, vestiti, giocattoli inghiottiti dalla frana. I proprietari sono stati evacuati giorni fa, nel giro di pochi minuti la loro abitazione era sommersa dall’acqua.

Vado fugge dalla montagna che frana

A poco meno di trenta chilometri di distanza da Allocco, la montagna si è presa anche Vado. Il paese è un continuo via via di volontari, uomini della Protezione civile e residenti che non hanno più un posto dove stare. La pioggia, anche oggi, non accenna a diminuire. Gli alberi ondeggiano spaventosamente come se la terra dovesse cedere, di nuovo, da un momento all’altro. "La mia casa, fortunatamente, non ha subito danni, ma sono stato evacuato da giorni perché la montagna è proprio alle mie spalle – racconta Vincenzo –. Qui ha franato tutto, la strada è stata spaccata in due, siamo coperti da cumuli di fanghi, alberi spezzati e detriti. Non so quando potrò tornare in casa". Anche qui, sono tanti i volontari che lavorano senza sosta per riuscire a spalare quanto più fango possibile. Si cerca di salvare il salvabile, si prova a ridare una casa a chi non ce l’ha più. Gli oggetti di una vita sono appoggiati ai muretti, i giochi dei bambini sono uno dei pochi segni di speranza che ancora si intravedono in un paese che è il fantasma di sé stesso.

Monzuno, la valanga di fango

Salendo in direzione Monzuno, lo scenario non cambia. La maggior parte delle strade è chiusa a causa delle numerose frane che hanno devastato questo centro dell’Appennino. In località Selve, l’asfalto è stato stroncato da una valanga di fango che si è portata via tutto. Anche qui, è il silenzio il vero protagonista. Le strade sono deserte. Ad Allocco, Vado e Monzuno il tempo si è fermato da giorni.

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