Bologna, 7 maggio 2023 – Giornata incerta, quella di ieri, per i residenti di Monterenzio, una decina, che abitano nel tratto sulla Idice rimasto bloccato tra due frane a seguito dell’ondata di maltempo. Giornata incerta, però, anche per tutti quei pendolari che per lavoro devono percorrere la Sp 7 Idice quotidianamente o che vorrebbero salire e scendere da Monghidoro e Loiano evitando la Futa, unica strada a ora percorribile, ma sempre più caotica e trafficata.

Giornata incerta, dunque, quella di ieri perché sul sito del Comune di Monterenzio si sono avvicendati vari aggiornamenti sulla situazione della Sp 7: alle 9 di ieri mattina, infatti, era stato scritto che, a seguito del sopralluogo dei geologi della Città Metropolitana, nella giornata di martedì sarebbe stato necessario usare delle mine esplosive per far brillare un grosso masso che causa l’instabilità della parete rocciosa.
La voce di quest’esplosione si era iniziata a spargere anche sui social della zona dove, da giorni, tanti chiedono novità precise. Poche ore dopo, però, è stato, invece comunicato che i rocciatori della Città metropolitana sarebbero intervenuti, nei prossimi giorni, per liberare l’area dai massi pericolosi rimasti e che, poi, in una seconda fase, sarebbe stata montata una griglia metallica di contenimento sulla parete rocciosa.
Non è chiaro a ora, dunque, nonostante i tanti sopralluoghi fatti da Comune e tecnici in questi giorni seguenti alla frana, quale sarà la strada da percorrere per risolvere praticamente la situazione. Quel che è certo è che, nonostante la preoccupazione e le polemiche, dei residenti e dei lavoratori di questo tratto di Monterenzio, letteralmente costretti a muoversi unicamente a piedi anche per esigenze primarie, la strada non riaprirà a breve, neanche a senso unico alternato e neanche con piccole eccezioni per chi ci abita o lavora e dovrebbe percorrere solo qualche centinaio di metri per arrivare al tratto principale della Idice che è, invece, percorribile regolarmente perché non coinvolto da alcuno smottamento grave.
Grande è la preoccupazione della zona per il maltempo previsto per la prossima settimana. Immutata la situazione sulla Fondovalle Savena, dove la strada è interrotta per una frana avvenuta a marzo, e dovrebbe riaprire a metà maggio, e sulla Futa Sp 65, aperta con alcuni tratti a senso unico alternato.
Questa, dunque, la panoramica della viabilità comunicata da Città Metropolitana: le strade provinciali riaperte sono la Sp 36 "Val di Zena", la Sp 6 "Zenzalino", la Sp 29 "Medicina-Sant’ Antonio di Quaderna", la Sp 30 "Trentola", la Sp 51 "Medicina- Bivio Selice".
Rimangono ancora chiuse: la Sp 7 "Valle dell’Idice", la Sp 33 "Casolana", la Sp 34 "Gesso" chiusa in vari tratti, la Sp 50 "Sant’Antonio" chiusa all’altezza del Ponte Idice e in località Portonovo (Medicina), la Sp 59 "Monzuno", la Sp 75 "Montemaggiore" chiusa in località Loghetto. E ancora la Sp 80 "Cardinala" chiusa in località Spazzate Sassatelli. C’è il senso unico alternato sulla Sp 37 "Ganzole", sulla Sp 27 "Valle del Samoggia".
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