Bologna, 17 febbraio 2025 - Bologna come piattaforma globale e attore principale nelle trasformazioni che riguardano l’intelligenza artificiale. Il Tecnopolo è al centro di un processore che riguarda conoscenza, democrazia e non da ultimo il settore manifatturiero: se ne è parlato questa mattina nella sede di Confindustria Emilia Area Centro con alcuni dei protagonisti istituzionali della città e della Regione. Perché “l’intelligenza artificiale aiuterà a consolidare la conoscenza e a democratizzare i processi”, come sottolinea Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro.

Il ruolo centrale del Tecnopolo
“Il Tecnopolo ha un ruolo centrale grazie agli oltre due miliardi di investimento dell’Italia e dell’Europa sulla nostra città. Nei prossimi anni è previsto un arrivo massiccio di ricercatori grazie anche al ruolo di Cineca – le prime parole del sindaco Matteo Lepore. Abbiamo bisogno di correre e di essere al passo con i tempi. Sappiamo che nell’intelligenza artificiale sono i colossi dell’hi-tech e alcuni dei paesi che dominano l’economia globale ad aver fatto gli investimenti principali. Noi oggi offriamo alla cittadinanza e al mondo delle imprese un dibattito aperto: non diciamo ‘le cose che vanno fatte sono queste’, ma stiamo mettendo a disposizione le risorse e vogliamo tutti insieme affrontare un quesito importante: qual è il posizionamento del nostro territorio? Non solo come Bologna, ma come Paese e a livello europeo.” Importante per Lepore la partnership tra l’Alma Mater e l’Università della Virginia (negli Stati Uniti) per “collaborare e portare avanti relazioni”.

Interventi delle istituzioni locali
Presente, come detto, lo Stato maggiore delle istituzioni locali e del mondo delle imprese, dal governatore Michele de Pascale ad alcuni assessori regionali, da Maurizio Marchesini (vicepresidente di Confindustria) al professor Romano Prodi, fino al rettore dell’Unibo Giovanni Molari e Francesco Ubertini (presidente del Cineca).
“Bologna potrà diventare un polo italiano dell’intelligenza artificiale – sottolinea Caiumi –. Chi la conosce, sa che la sua massima espressione sarà la manifattura: siamo in perfetto anticipo. Io vengo ora da Roma e ho dibattuto due ore con ChatGPT sul tema democrazia e devo dire che è stato molto interessante per capire alcuni stimoli e alcune potenzialità”.
“Il nostro Paese può essere un player importante, ma non solo di Serie C, insieme con l’Europa può esserlo di Serie A – aggiunge il professor Prodi –. Quando si gioca per vincere bisogna avere una bella squadra. A livello globale abbiamo avuto un esempio importante con questo ‘contro attacco’ dalla Cina sull’intelligenza artificiale che con una spesa ridotta è riuscita a fare tanto. Non potevamo farlo anche noi? Si è sempre detto ‘ah ma la spesa americana è molto superiore’, ora è stato dimostrato che se le cose si fanno assieme, con un piano di 15 anni, si vince”.
Gli investimenti nel futuro
“Gli investimenti degli anni passati fatti sul Tecnopolo e quelli in corso, con un finanziamento importante confermato proprio dalla presidente Ursula Von der Leyen (presidente della Commissione europea, ndr) pochi giorni fa, fanno di Bologna uno dei principali hub europei pubblici per cercare di cogliere le opportunità date dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale – chiosa de Pascale –. Oggi è un giorno molto importante perché per noi il legame tra supercalcolo e settore della manifattura è un tema strategico e va di pari passo con il rapporto con la sanità e la tutela della salute, perché anche in questi ambiti la ricerca oggi si applica all’intelligenza artificiale e ai Big Data. Il governo di strumenti di questa potenza è una chiave centrale e apre delle domande molto complesse sulla democrazia, in un mondo che va in alcune direzione che non sempre sono quelle che auspichiamo. Io credo che le opportunità siano davvero tante e non bisogna avere paura”.
Collaborazioni internazionali e prospettive future
Al convegno nella sede di Confindustria in via San Domenico anche l’intervento di Ian Baucom, vice presidente esecutivo dell’Università della Virginia, che ha raccontato assieme alle altre istituzioni gli accordi in corso d’opera tra l’Alma Mater e gli Stati Uniti. E ancora: potenzialità per gli enti locali, le leve per l’innovazione, il ruolo dell’università. Un incontro ricco e partecipato, a cui faranno seguito altri appuntamenti nelle prossime settimane.