Marco Biagi, il figlio: "Con la scorta sarebbe vivo"

A Bologna la commemorazione 17 anni dopo l'omicidio. Il figlio Lorenzo: "Se a Boccaccini venisse ridotta la pena, sarebbe come se mio padre morisse una seconda volta”

Il figlio di Marco Biagi, Lorenzo, depone i fiori davanti al portone di via Valdonica

Il figlio di Marco Biagi, Lorenzo, depone i fiori davanti al portone di via Valdonica

Bologna, 19 marzo- “Se a Boccaccini venisse ridotta la pena, sarebbe come se mio padre morisse una seconda volta” dichiara il figlio di Marco, Lorenzo Biagi, a 17 anni dall’omicidio del padre-. Già Boccaccini è l’unico che non ha ottenuto l’ergastolo, se dovessero anche dargli meno di 25 anni sarebbe inaccettabile. Era ad aspettare i brigatisti in macchina per portarli via, è un assassino. Mi auguro che questa riduzione della pena non avvenga”.

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Era il 19 marzo 2002 quando Marco Biagi, giuslavorista e docente in diverse università italiane, venne ucciso da un commando delle Brigate Rosse mentre tornava a casa in bicicletta dalla stazione centrale, a casa sua, in via Valdonica. Come ogni anno le istituzioni bolognesi si riuniscono in piazzetta Marco Biagi per deporre la corona in sua memoria (foto).

I sindacati, i membri del consiglio comunale, la vicesindaco Marilena Pillati, l’assessore Elisabetta Gualmini e le forze dell’ordine si stringono attorno ai famigliari di Marco Biagi, al figlio Lorenzo e alla vedova Marina.

“È stato un bellissimo segnale che Mattarella sia venuto a ricordare mio padre alla fondazione Marco Biagi a Modena- commenta Lorenzo Biagi -. Mio fratello e mia mamma hanno avuto un colloquio privato con lui. Un onore, anche in un momento politico in cui c’è molta tensione, Mattarella ha lanciato un segnale di unità del Paese”.

“Quello che dobbiamo dire alle nuove generazioni che si affacciano sul mercato del lavoro è di non abbattersi- aggiunge Lorenzo in ricordo del lavoro del padre Marco-. Quello che ha sempre voluto mio padre: dare lavoro ai giovani, alle donne, alle madri di famiglia ed era l’aspetto fondamentale dell’idea di mio padre. I giovani devono avere coraggio, volontà e determinazione”.

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Anche il vicesindaco Marilena Pillati e i presidenti delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil sottolineano il grande contributo dato dalla figura del giuslavorista bolognese. “Marco è figlio di questa città- sottolinea il vicesindaco-. Verrà sempre ricordato per il suo grane lavoro intellettuale, per la sua ossessione di essere al servizio delle nuove generazioni”.

Dopo la deposizione della corona, anche il prefetto Patrizia Impresa si è raccolto accanto alla sorella Francesca, a Lorenzo e al nipote Giulio Venturi. Tante le istituzioni presenti per la prima commemorazione della giornata che si è conclusa con la biciclettata che da Piazza Medaglie d’Oro è arrivata sotto cosa di Marco Biagi in via Valdonica (video).

“La biciclettata è il momento per me più emozionante e triste. Quel tragitto lo ho fatto diverse volte con lui quando ero bambino, seduto sul sellino della bicicletta che ho usato anche stasera. Lui quella sera fece quel percorso da solo senza scorta. Emozionante vedere quante persone partecipino. Mi sembra di avere mio padre al fianco". E proprio in memoria di quell’ultimo tragitto, Lorenzo aggiunge: “Mio padre fu gravemente abbandonato dallo Stato e dalle istituzioni. Come detto dalla brigatista pentita, se mio padre avesse avuto la scorta, non sarebbe mai successo nulla. Lo Stato ha delle gravissime responsabilità nei confronti della mancata scorta. Mi fa tanta rabbia ancora a distanza di 17 anni. Credo che quando una persona corre dei pericoli reali, come Roberto Saviano, debba essere protetta e avere la scorta. Lui come tanti altri. Chi aveva il dovere di dargli la scorta avrà uno peso sulla coscienza molto grande. Io non provo rabbia nei confronti di nessuno, nemmeno degli assassini, anche se non li perdono”.

Sulle note di alcune delle più famose canzoni italiane, in piazzetta Marco Biagi si è conclusa la staffetta in bicicletta partita dalla stazione per ripercorrere il tragitto che Marco Biagi ha fatto fino in via Valdonica il giorno del suo omicidio. 

Presenti anche il questore Gianfranco Bernabei e il consigliere Andrea Colombo, il quale ha pedalato con la fascia tricolore in sella a una Mobike lungo tutto il percorso da piazza Medaglie d'Oro. I giovani ciclisti della Italian Army hanno accompagnato il figlio del giuslavorista, Lorenzo Biagi, per deporre i fiori di fronte al civico 14 di via Valdonica. Alle 20,07 il minuto di raccoglimento ha preceduto il momento dei canti e delle letture. Il contributo musicale dei ragazzi delle Scuole Medie Fontana ha segnato la fine della giornata dedicata a Marco Biagi con l’appuntamento già fissato per l’anno prossimo.    

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