REDAZIONE BOLOGNA

Marino Occhipinti ci riprova. L’ex poliziotto complice dei Savi chiede di uscire dal carcere

Condannato all’ergastolo, ha presentato istanza per un permesso: dopo il no del giudice, pende l’appello. Poi è pronto a rifare domanda per la liberazione condizionale che gli fu revocata per le botte alla compagna.

Marino Occhipinti, 60 anni

Marino Occhipinti, 60 anni

Marino Occhipinti ci riprova. L’ex poliziotto, condannato all’ergastolo per i delitti della Uno Bianca, vuole (ri)uscire dal carcere di Padova dov’è attualmente detenuto. Occhipinti, 60 anni, nelle scorse settimane ha infatti chiesto un permesso tramite il suo avvocato Milena Micele, ma il giudice di sorveglianza di Padova ha respinto la domanda. L’ex vice-sovrintendente della Narcotici ha quindi presentato appello (che in gergo tecnico si chiama reclamo) al Tribunale di sorveglianza: i giudici avrebbero dovuto discutere il caso la settimana scorsa, ma l’udienza è saltata per un problema del collegio ed è stata rinviata a dopo l’estate. Nel frattempo Occhipinti, condannato per aver partecipato assieme ai Savi all’assalto al furgone della coop del 19 febbraio 1988 in cui fu uccisa la guardia giurata Carlo Beccari, è pronto a ripresentare la domanda per ottenere la liberazione condizionale.

L’ex poliziotto, infatti, aveva già ottenuto quel beneficio nel 2018 ed era uscito dopo aver trascorso 24 anni dietro le sbarre. Poi però era tornato in cella nel 2022, perché il Tribunale di sorveglianza di Padova gli aveva revocato la condizionale per le botte alla compagna. La donna, che l’ex complice dei Savi aveva conosciuto nel periodo in cui era in semilibertà, l’aveva infatti accusato di averla maltrattata fino a mandarla in ospedale. E così Occhipinti aveva perso il beneficio ma, tramite l’avvocato Micele, aveva intrapreso una battaglia giudiziaria fino in Cassazione per riottenerlo. I Supremi giudici, però, gli avevano dato torto. Nel 2023, poi, Occhipinti aveva patteggiato due anni per i maltrattamenti. E così arriviamo ai giorni nostri: l’ex poliziotto, come detto, ha chiesto di uscire con un permesso e sta valutando di richiedere la liberazione condizionale. Il tutto mentre la nuova inchiesta sulla Uno Bianca sta entrando nel vivo.

Gilberto Dondi