
Gli agenti del Commissariato di Civitanova
Ubriaco disturba i passanti in viale Matteotti. Interviene la polizia e una volta arrivato in commissariato l’uomo, un 46enne originario di Venosa in provincia di Potenza, già noto alle forze dell’ordine, aggredisce con spinte e calci due poliziotti e danneggia arredi e quadri negli uffici del commissariato. Arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e denunciato per danneggiamenti. È quanto accaduto l’altra sera a Civitanova.
Tutto è cominciato quando al numero unico delle emergenze è arrivata la segnalazione di un uomo che, in preda ai fumi dell’alcol, lungo viale Matteotti infastidiva e molestava i passanti. Sul posto, subito dopo la segnalazione, sono arrivati gli agenti del commissariato, diretti dal commissario Riccardo Zenobi, i quali hanno presto intercettato l’uomo. Si trattava, appunto, del 46enne. Alla vista degli agenti, l’uomo si è mostrato fin da subito insofferente e particolarmente agitato: ha iniziato a minacciare i poliziotti e a inveire contro di loro. Vista la situazione, gli agenti lo hanno bloccato e accompagnato in commissariato per l’identificazione. Una volta arrivato lì, però, il 46enne ha cominciato a dare in escandescenze, urlando, colpendo i mobili e mandando in frantumi il vetro di un quadro appeso alla parete e raffigurante l’immagine di Falcone e Borsellino. Si è scagliato anche contro due agenti, aggredendoli fisicamente con spinte e calci: uno ha riportato un trauma alla spalla, all’avanbraccio e al polso destro, l’altro al ginocchio destro. A entrambi i poliziotti aggrediti l’uomo ha provocato lesioni giudicate poi guaribili in cinque giorni.
Alla fine, non senza qualche difficoltà, il 46enne è stato bloccato. Di quanto accaduto è stata subito informata la procura, e su disposizione del sostituto procurotore Enrico Riccioni l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, e denunciato per danneggiamento.
Ieri pomeriggio in tribunale a Macerata si è svolto per lui il processo per direttissima, davanti al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Lorenzo Pacini. Il giudice ha convalidato l’arresto poi l’uomo, difeso dall’avvocato Fabio Di Ciommo, sostituito ieri in aula dall’avvocato Giuseppe Caruana, ha patteggiato con il pm la pena di un anno, quattro mesi e venti giorni di reclusione, con il foglio di via obbligatorio dalla città. La pena è stata convertita poi in lavori di pubblica utilità, un periodo di volontariato a servizio della comunità per saldare il suo debito con la giustizia.
Chiara Marinelli