Medici di base a Bologna, ecco dove mancano. "Le zone da assegnare sono 48". La mappa

Pagliacci (Ausl): " Situazione difficile, in Appennino otto posti disponibili, ma nessuno si è fatto avanti"

Donatella Pagliacci, direttrice del Dipartimento cure primarie

Donatella Pagliacci, direttrice del Dipartimento cure primarie

Bologna, 21 marzo 2023 – La carenza di medici di famiglia tradotta in numeri: sono 48 i posti vacanti su cui l’Ausl è al lavoro per cercare i titolari. Le situazioni più difficili in Appennino, seguite dalle pianure Ovest ed Est.

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"Ecco i dati ufficiali che abbiamo comunicato alla Regione – spiega Donatella Pagliacci, direttrice del Dipartimento cure primarie –. Preferisco partire da ottobre, quando su 62 zone carenti ne sono state assegnate 34 e 28 sono rimaste non coperte. Adesso ne abbiamo proposte in tutto 48, di cui 28 sono l’eredità di ottobre, ma in questo numero sono compresi anche i prossimi pensionamenti, almeno 25, fino a giugno 2024".

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Se l’Ausl non corresse ai ripari con le varie misure e si volesse fare una media approssimativa degli assistiti di un camice bianco, circa 1.200 precisa l’Azienda, moltiplicato per 48, le zone carenti, sarebbero circa 50mila i cittadini che rimarrebbero senza dottore di famiglia, "ma così non è – assicura Pagliacci – perché nessuno resterà senza medico. Anzi, nella città di Bologna i dati stimati al 10 marzo ci dicono che nel sistema erano disponibili 14.469 scelte. Certo, non nascondo che la situazione è difficile, ma con i 9 medici che stanno per entrare, di cui alcuni con massimale ridotto, garantiremo altre 12.500 scelte. Così si andranno a coprire le zone non assegnate e quelle che si scopriranno per i prossimi pensionamenti. In questo momento abbiamo in Ausl 30 incaricati con contratto di 12 mesi e stiamo bandendo altri incarichi". La mappa ’geografica’ disponibile risale a ottobre. Ecco l’elenco per distretto. Appennino: 8 zone carenti bandite e nessuna assegnata; Pianura Ovest: 11 bandite, 7 non assegnate; Pianura est: 15 bandite, 6 non assegnate; Bologna: 9 bandite, tutte coperte; Reno Lavino Samoggia: 10 bandite, 4 non assegnate; Savena Idice: 9 bandite, 3 non assegnate. Totale 28 posti da coprire, per così dire lo ’zoccolo duro’ che è entrato nel conteggio aggiornato a marzo e salito, come precisato, a 48.

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La situazione in Appennino

Focus sulle criticità dell’Appennino. "È il territorio meno appetibile – osserva Pagliacci – perché un medico può avere anche ambulatori in frazioni diverse. Abbiamo ripubblicato le 8 zone non coperte, a cui presto se ne aggiungeranno due per pensionamenti. Dove si trovano? Due a Porretta Terme, poi una nelle seguenti località: Gaggio Montano, Vergato, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e Camugnano. Al momento in questi posti ci sono incaricati, da febbraio i compensi sono equiparati a quelli dei titolari, oppure nelle aree dove ci sono medici vicini ampliamo il massimale. Per esempio, non è coperto Marzabotto, pubblicato diverse volte, ma gli assistiti possono scegliere un medico a Sasso Marconi a 8 chilometri di distanza. Quando non troviamo gli incaricati, ricorriamo al servizio di continuità assuistenziale diurno, ossia di guardia medica, per 6 ore".

Pianura Ovest

Zoom sulla Pianura Ovest, dove sono sette le zone scoperte: "Una non assegnata a Crevalcore, dove però sono presenti 8 medici – precisa la dirigente Ausl –; tre non assegnate a Sala Bolognese e lì siamo ricorsi temporaneamente alla guardia medica e ora a tre incaricati; una scoperta a San Giovanni, ma con altri 13 medici; due non assegnate a Calderara, dove ci sono 8 medici e due incaricati. Pur nelle difficoltà, garantiamo le coperture. E poi qualche medico sta dando la disponibilità dopo i 70 anni, anche alcuni pediatri. Inoltre, sono aumentate le borse per la formazione, quindi tra qualche anno speriamo di avere più medici di famiglia".

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