FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Misteriosi malori al 118: "Operatori avvelenati con uno psicofarmaco". La svolta nell’inchiesta

Si sono registrati svenimenti e torpori, effetti collaterali di un sedativo. Sette casi in 4 mesi nella centrale Emilia Est: l’ultimo domenica scorsa, i più gravi riguardano due sanitari in servizio sull’elisoccorso. Bordon: “Abbiamo messo a disposizione uno psicologo”

Bologna, 1 novembre 2023 – Sette casi in quattro mesi. Sono questi i numeri che rende noti l’Ausl di Bologna. Sono questi gli operatori sanitari della Centrale operativa del 118 Emilia Est dell’ospedale Maggiore che, dall’estate a oggi (l’ultimo caso è di appena tre giorni fa), hanno accusato il misterioso malore, dalle cause ancora ignote ma dai sintomi uguali per tutti, che ha fatto finire in pronto soccorso diversi di loro.

Gli operatori della Centrale operativa del 118 Emilia Est sono finiti al centro di un caso dai contorni inquietanti
Gli operatori della Centrale operativa del 118 Emilia Est sono finiti al centro di un caso dai contorni inquietanti

L’Azienda sanitaria ha presentato un esposto in Procura sulla vicenda il 25 ottobre scorso, fa sapere; ha inoltre "preventivamente attivato il Dipartimento di Sanità pubblica per verificare le condizioni ambientali di lavoro degli operatori. I risultati sono a disposizione della Procura", sottolinea in una nota.

Psicofarmaco nel mirino

Gli inquirenti non stanno tralasciando nessuna pista: tra gli operatori caduti vittima del misterioso malore ci sono anche due elicotteristi, uno dei quali stava per partire per un intervento quando si è sentito male. Le conseguenze sarebbero potute essere disastrose.

Ora, al vaglio dell’indagine c’è anche un ’sospettato’: è lo psicofarmaco Entumin, un sedativo, i cui effetti sarebbero particolarmente simili ai sintomi accusati dagli operatori malati. Si tratterebbe quindi di svenimenti, di uno stato di torpore quasi comatoso, con difficoltà se non addirittura impossibilità ad articolare parole e frasi. Proprio questa sostanza, è il timore, potrebbe essere stata utilizzata da una mano malevola per avvelenare l’acqua, o una bevanda, o un cibo poi assunto da chi si è sentito male.

Uno dei sanitari più colpiti si è accasciato nel bagno della centrale operativa durante l’orario di lavoro ed è stato soccorso dai colleghi mentre si trovava in uno stato di semi-incoscienza; una volta arrivato al pronto soccorso, non è stato possibile ricostruire con precisione e assoluta certezza la causa del suo malessere, tant’è che è stato sottoposto anche a una delicata terapia che si utilizza in caso di ictus, poiché si era sospettato potesse trattarsi proprio di questo. Ma non era così.

Se dietro tutti questi casi ci sia un virus, un batterio, un’intossicazione oppure – questo il timore più atroce, su cui la Procura guidata da Giuseppe Amato è chiamata a fare luce – la mano, e la volontà, di qualcuno, soltanto un’analisi approfondita da parte delle forze dell’ordine inquirenti potrà dirlo.

 

Bordon: “Psicologo a disposizione”

L’Azienda sanitaria, dal canto suo, come da lei stessa ribadito nella nota diramata ieri mattina, ha messo in campo tutti gli approfondimenti possibili al proprio interno. Sono stati analizzati, per esempio, gli impianti di condizionamento, i distributori di snack e bevande del reparto finito ’nel mirino’, la macchinetta del caffè è stata addirittura rimossa dopo che alcuni infermieri avevano lamentato un sapore particolarmente pungente dell’espresso, tanto che si era temuto fosse stato inquinato da un detergente utilizzato per pulire e disinfettare la macchinetta stessa. Tutto vano. Del resto, l’ultimo malore accusato da un sanitario si è verificato proprio nella domenica appena trascorsa.

"Tutta la documentazione raccolta attraverso le nostre ispezioni è a disposizione della Procura. Ci auguriamo che venga fatta luce prima possibile su questa vicenda che sta preoccupando molto il personale del 118. Abbiamo messo a disposizione uno psicologo per aiutare gli operatori a superare questo difficile momento”. Il direttore dell'Ausl Bologna, Paolo Bordon, presente all'inaugurazione del Cau, Centro assistenza urgenza di Budrio, torna oggi sulla vicenda. 

Clima teso

Il clima nella centrale è teso, inutile specificarlo. Specialmente dal momento che emerge un altro dettaglio inquietante. Nelle scorse settimane infatti, all’incirca nello stesso periodo in cui sono iniziati i malori misteriosi, alcuni dipendenti della centrale operativa si sono trovati gli pneumatici delle loro automobili tranciati con un coltello, all’interno del parcheggio dell’ospedale Maggiore. Un dettaglio che potrebbe non c’entrare affatto, ma che getta inevitabilmente un’ombra ancora più oscura su quanto sta accadendo.

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