
Bologna, 3 giugno 2023 – Le cifre parlano. E le classifiche lo confermano: Bologna è la quarta città tra i comuni italiani che hanno registrato i più alti proventi grazie alle multe stradali. Ad affermarlo è il Codacons, che ha elaborato i dati della rendicontazione ufficiale che entro il 31 maggio di ogni anno gli enti locali devono fornire al governo per essere poi pubblicati sulla piattaforma web del ministero dell'Interno.
Incassi delle multe: tesoro da 43 milioni
Dal capoluogo emiliano, infatti, emergono oltre 43 milioni di euro di incassi incamerati nel 2022, posizionandosi al quarto gradino, superata soltanto da Milano, Roma e Firenze. Considerate le principali venti città italiane, i proventi delle multe stradali hanno raggiunto nel 2022 la ragguardevole cifra di 547 milioni di euro, con una crescita del 37,4% rispetto al 2021, quando le stesse città prese in esame dal Codacons incassarono in totale 398 milioni di euro.
Il confronto con il 2021: 6 milioni di euro in più
Lente di ingrandimento alla mano, soltanto nel 2021, i proventi incassati ammontavano a 37.691.186 milioni nella città felsinea, mentre l’anno successivo, il 2022, a oltre 43 milioni (per l’esattezza, 43.259.763 euro) come prima sottolineato.
Il calcolo è semplice: in un anno, gli incassi per le multe stradali a Bologna sono aumentati di ben 5.568.577 milioni. In percentuale, parliamo di una crescita pari al 14,5%. Ma non è finita. I numeri, infatti, possono essere scorporati in un’analisi ancora più dettagliata: degli oltre 43 milioni di euro totali incassati, 4.292.139 milioni di euro rappresentano i proventi derivanti dalle sanzioni autovelox nel corso del 2022.
Quanto costa in media una multa a Bologna
Infine, a Bologna, l’importo medio delle sanzioni per residente risulta pari a 110 euro (uno degli importi più alti, terza soltanto dopo Firenze e Milano). Ad aggiungersi nello scenario bolognese, però, sono ora ulteriori cifre. Parliamo delle tariffe per la rimozione dei veicoli per infrazioni al codice della strada, tariffe ferme dal 2015 e ora recentemente aggiornate: a distanza di otto anni, sulla base dell’aggiornamento all’attuale indice nazionale dei prezzi, il rincaro è pari al +8,10%. Una stangata, questa, da scomporre in tre voci, cioè il diritto di chiamata (che passa a euro 12,73 + il 22% di Iva, quindi a euro 15,54, mentre nel vecchio tariffario ammontava a 14,37 euro), le operazioni connesse al carico e allo scarico del veicolo (che passano invece a 19,09 euro + Iva, da 21,55 a 23,29 euro) e l’indennità chilometrica (che passa a 3,32 euro a chilometro, mentre nel 2015 erano 3,07 euro a chilometro).
Se però i costi di rimozioni aumentano, non accade lo stesso per i costi di custodia, che secondo la volontà del Comune restano invariati rispetto al 2015, così come accade in altre città italiane.