Occupazioni a Bologna: preso palazzo in pieno centro

Il ‘ritorno’ nell’ex caserma Masini alle spalle del Baraccano. E’ la quarta incursione in città (senza contare gli istituti superiori). Il Comune: “Occupare non è la soluzione”

Bologna, 28 aprile 2023 – Una nuova occupazione abitativa, la quarta in poche settimane, a Bologna. Questa volta a essere preso di mira è uno stabile, occupato da una ventina di persone, in via Borgolocchi (video), un piccolo vicolo tra via Orfeo e via Santo Stefano, alle spalle del Baraccano. La ‘firma’ è quella di Luna, il Laboratorio universitario d’autogestione (vicina a Labàs). “Oggi abbiamo aperto le porte delle case di via Borgolocchi, che da ormai 6 anni sono murate e lasciate all’abbandono, per dare vita a Ho.Me, Hub di Organizzazione Meticcia”, annunciano.

Occupazione in via Borgolocchi (Foto Schicchi)
Occupazione in via Borgolocchi (Foto Schicchi)

Si tratta, quindi, di una sorta di ritorno a casa: lo stabile è infatti quello che ospitava gli alloggi degli ufficiali dell’ex caserma Masini che era già stato occupato a lungo proprio da Labàs. “Avere una casa, stare in salute, avere accesso alle cure sono diritti e quello del governo con il decreto Cutro è un grave attacco alla composizione migrante”, rilancia Luna.

L'obiettivo è "affermare il diritto alla casa di una composizione sociale sotto attacco e che vive una grande contraddizione – scrivono anche Sportello per il diritto all'abitare e Luna –: persone migranti, che lavorano a tempo determinato o indeterminato in diversi settori, con una base di reddito mensile a volte non bastevole a sostenere il costo esagerato di un affitto a Bologna, la seconda città più cara d'Italia, dettato da un meccanismo domanda-offerta in un mercato drogato dalla speculazione sulle locazioni brevi turistiche, dalla speculazione delle multinazionali dello student housing e da palazzinari inadempienti che affittano stanze fatiscenti, spesso e volentieri a soli italiani, chiedendo notevoli garanzie economiche".

"Ho un contratto a tempo indeterminato e lavoro in una pizzeria - ha raccontato alla conferenza stampa convocata all'interno dello stabile Zakarya, un ragazzo marocchino che aveva imparato a cucinare la pizza negli spazi dell'ex caserma Masini, sei anni fa, nel progetto “Accoglienza degna” all'interno dell'occupazione del collettivo Làbas – ma da quando sono andato via da qua, dormo in strada o devo arrangiarmi. Molti proprietari quando sentono il mio accento non mi vogliono più affittare casa”.

Gli appartamenti disponibili nello stabile - di proprietà di Cassa depositi e prestiti - sono 4, ma in questo momento gli occupanti hanno deciso di utilizzarne solo due. A vivere all'interno dell'edificio saranno circa una decina di persone.

L'obiettivo iniziale è di dare una soluzione immediata a chi in questo momento è costretto a vivere in strada pur avendo un lavoro, ma gli occupanti chiedono di destinare lo spazio per un utilizzo temporaneo, con la possibilità, in futuro, di poter anche pagare una quota proporzionata allo stipendio.

Durante la mattinata, hanno raccontato gli attivisti, sono passati alcuni abitanti del quartiere “per dimostrare solidarietà e per chiedere un ritorno permanente dell'occupazione in questa via". 

Si tratta, dunque, della quarta occupazione (istituti superiori a parte) che si è susseguita in città: dopo l’ex serra alla Certosa, lo stabile in via Raimondi alla Bolognina e l’incursione anti-passante in via Agucchi.

Che sia tornata la stagione calda delle occupazioni, dunque, è un dato di fatto: Luna rilancia dando appuntamento per il Primo maggio in piazza San Francesco alle 16 per la May Day Parade. Inoltre, domani mattina, alle 10, gli occupanti invitano a raggiungere lo stabile per dare una mano nella pulizia e nell'arredamento degli spazi.

Il Comune: “Occupare non risolve il problema dell’accesso alla casa”

"Occupare non è la soluzione. E soprattutto non risolve il problema dell'accesso alla casa per le categorie più fragili. Come amministrazione stiamo investendo risorse pubbliche e la vicesindaca Clancy ha predisposto un Piano per l'Abitare ambizioso e inedito”, lo ha detto la Capo di Gabinetto del Comune di Bologna, Matilde Madrid, dopo che questa mattina il collettivo Luna ha occupato, a scopo abitativo, uno stabile in via Borgolocchi.

"Se si vuole affrontare il problema della tensione abitativa questa non è la strada. Gli spazi occupati oggi sono di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, in questi mesi abbiamo avuto interlocuzioni per rendere la rigenerazione delle tre caserme di loro proprietà a Bologna in sintonia con le linee di mandato, in particolare con il progetto bandiera Città della Conoscenza e con il Piano per l'Abitare. Noi stiamo facendo la nostra parte - ha aggiunto Madrid -, ma sulla casa serve l'impegno di tutti, a cominciare dal governo e dai suoi principali strumenti di intervento sui territori. Siamo in attesa della documentazione finale da parte di Cassa Depositi e Prestiti per poter chiudere l'accordo di programma sulle tre caserme. Ci auguriamo, pertanto, che quegli spazi vengano presto lasciati liberi”, ha concluso.

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