Bologna, 3 maggio 2023 – La Corte d’Assise presieduta dal giudice Domenico Pasquariello ha accolto la richiesta di perizia per valutare le condizioni psicofisiche di Giovanni Padovani, l’ex calciatore e modello di 27 anni accusato dell’omicidio a martellate, calci, pugni e colpi di panchina della ex compagna Alessandra Matteuzzi, 56, il 23 agosto dell’anno scorso. La richiesta era stata presentata dalla difesa dell’uomo, avvocato Gabriele Bordoni.
Procura e parti civili non si sono opposte, a parte una opposizione parziale da parte delle associazioni antiviolenza che sono state ammesse (cioè Udi, SOS donna, Mondo donna onlus, Casa delle donne) che hanno chiesto si escludesse dalla perizia l’analisi delle condizioni psichiatriche pregresse di Padovani, quelle cioè che avrebbero potuto comprometterne la capacità di intendere e di volere al momento del delitto. Ma alla fine la perizia è stata disposta a tutto tondo e sarà affidata a un collegio di professori, uno psichiatra e un esperto testista (che dovrà cioè sottoporre l’imputato a test che ne valutino le condizioni e rilevino eventuali patologie).
Il conferimento dell’incarico è stato fissato per il prossimo 22 maggio. Anche le parti civili che rappresentano la famiglia di Alessandra Matteuzzi hanno anticipato che nomineranno a propria volta due consulenti di parte, sempre uno psichiatra e un testista.
All’udienza Padovani non c’era, erano invece presenti la vicesindaca Emily Clancy e il sindaco Matteo Lepore in rappresentanza del Comune di Bologna assieme ai famigliari di Sandra - in aula anche la sorella Stefania. La famiglia di Alessandra è rappresentata dagli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, assieme alle amiche della vittima.
I testimoni: la mamma e Maria De Filippi
Oggi non si è discusso della lista dei testimoni che saranno ammessi ma la difesa rinuncerà a sentire la madre del ragazzo, di cui saranno depositate memorie scritte, e probabilmente anche alla conduttrice Maria De Filippi, dato che dalla redazione del programma cui Padovani voleva partecipare, ’Uomini e donne’, sarebbero stati prodotti documenti sufficienti a chiarire le circostanze della telefonata con cui il killer, poche ore prima dell’omicidio, avrebbe telefonato per accordarsi sulla sua partecipazione ai casting previsti nei giorni successivi: cosa che per la difesa prova l’assenza di premeditazione del delitto, aggravante contestata all’imputato assieme a quelle di stalking, futili motivi e legame pregresso con la vittima.
L’avvocato Rinaldi, per i nipoti della vittima, commenta: "Abbiamo atteso con serenità e pazienza l’inizio del processo a Padovani e con lo stesso spirito attendiamo sia fatta giustizia per Alessandra e la sua famiglia. Siamo pronti a fronteggiare tutte le istanze e le richieste da parte della difesa di Padovani".