Pasquino: bene, ma l’esame continua: "C’è troppo protagonismo politico"

"Merita 7-. Molto sbilanciato sulla Palestina, ok su mobilità e tram. Più spazio a cultura e università"

Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna

Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna

Bologna, 12 marzo 2024 – "Matteo Lepore è a metà mandato, l’esame non è ancora finito... Per ora il voto è 7 meno". Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica all’Università di Bologna, da una parte promuove alcuni provvedimenti, come la Città 30, dall’altra segnala che l’amministrazione può fare di più.

Perché 7 meno?

"Nel complesso l’amministrazione ha lavorato abbastanza bene, ma ci sono spazi di miglioramento. Ok la Città 30, ma forse non è stata abbastanza preparata. Poi ci sono state difficoltà sulla Garisenda, con qualche lentezza nel prendere atto che c’era un problema".

Per alzare il voto a fine esame che cosa consiglia al sindaco?

"Di tenere più basso il profilo politico e più alto quello manageriale. Lepore deve dimostrare di saper fare le cose, prima della fine del mandato".

Il protagonismo politico di Lepore è un errore?

"È una scelta che non avrei fatto. Un sindaco deve occuparsi della gestione della città e dei bisogni cittadini. Non mi sono piaciute le sue uscite in campo internazionale. Sulla causa palestinese, ad esempio, mi è parso molto sbilanciato".

Il braccio di ferro con alcuni esponenti del governo, invece, era da evitare?

"Lepore guida quella che lui chiama la città più progressista d’Italia: è costretto a prendere posizione. Mi pare che, da parte di Fratelli d’Italia soprattutto, si sia presa la decisione di attaccare l’Emilia-Romagna e Bologna. Di fronte a questo, il sindaco non deve sembrare un uomo mite, ma deve difendere la città".

Sì o no alla Città 30?

"Il sindaco ha preso una decisione che può essere osteggiata. Ma in questo caso i contestatori sbagliano. Bologna non è la prima Città a 30 all’ora. E la misura ha l’obiettivo giusto di salvare vite. Lepore mantenga la linea come sta facendo".

Il ministro Matteo Salvini con la sua direttiva potrebbe far cambiare il provvedimento...

"Da Salvini vedo l’ennesimo tentativo di attaccare una giunta di sinistra. Così come fece ai tempi delle Regionali 2020, poi perdendo le elezioni. Sono solo fanfaronate".

Altro tema dolente: i cantieri del tram. E le polemiche sui ’Navigli’ di via Riva Reno.

"Venni a Bologna per la prima volta nel 1964, quando si decise di togliere i tram. Una scelta sbagliata. Reintrodurre il tram è importante. Bologna ha una fiera di successo, una squadra di calcio da Champions, grandi squadre di basket. I commercianti sbagliano a focalizzarsi sulla mancanza di parcheggi. Il centro va raggiunto con altri mezzi. E sui disagi è così ovunque".

Bologna che città deve diventare?

"Bisogna chiedersi se vorrà essere una città a grande vocazione turistica e se valorizzare di più la cultura. Non mi convince quello che si sta facendo su Genus Bononiae. Mi auguro che non si demolisca tutto il lavoro di Fabio Roversi Monaco... Poi credo non si stia valorizzando abbastanza la nostra università. Abbiamo tanti docenti preparati, perché non utilizzarli in cicli di conferenze per la città?".

Avere un Bologna da Champions è un’occasione importante. Ma resta il nodo dello stadio temporaneo...

"Lo stadio temporaneo diventerebbe un bel problema da gestire. Ma la speranza è di doverlo affrontare...".

Alle primarie tra Lepore e Isabella Conti appoggiò la sindaca di San Lazzaro. Dica la verità: si è ricreduto?

"No. Credo che Conti, come prima sindaca donna, avrebbe portato una ventata di novità. Lepore, invece, è in continuità con Virginio Merola, con qualche protagonismo in più da un punto di vista politico. Del resto, l’ex sindaco non definì Lepore e gli altri assessori i suoi ’bastardi’?".

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