Passante Bologna addio, pressing per le opere collegate. Ma il Governo rassicura

Cinque stelle e dicastero vogliono blindare strade e mitigazioni

Sit in 'No passante di mezzo' (Fotoschicchi)

Sit in 'No passante di mezzo' (Fotoschicchi)

Bologna, 26 novembre 2018 - Traballano le opere accessorie dell'allargamento in sede della tangenziale di Bologna. Parliamo di oltre 150 milioni di euro di infrastrutture sul nostro territorio che rischiano di andare in fumo, se davvero sarà stracciato l’accordo per la realizzazione del Passante. Ma rassicurazioni arrivano da Roma: il M5s e il ministero dei Trasporti vogliono blindare le opere di adduzione. Sono strategiche e sono anni che il territorio le chiede. Quindi nell’ambito del nuovo progetto del Mit, che sta valutando il potenziamento della mobilità bolognese puntando sul ferro e probabilmente su un mini allargamento della tangenziale, l’obiettivo è blindare tutto. Bisognerà trovare l’intesa con Autostrade, per scorporare l’accordo, ridisegnarlo, e preservare Intermedia di pianura, Complanare nord, Lotto 3 Lungosavena e Nodo di Funo. Un incontro potrebbe esserci a breve.

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Intanto tornano alla carica i sostenitori del Passante sud, c’è anche la Lega di governo. "Il nostro timore è che un ridisegno complessivo della mobilità non basti" aveva ricordato Lucia Borgonzoni. Galeazzo Bignami (Forza Italia): "Abbiamo anche interrogato il ministero, ma il sottosegretario Dell’Orco ci confermò che ora si studia solo il potenziamento dell’esistente. Per noi si tratta di una posizione fallimentare, così facciamo un regalo ad Autostrade e Bologna perde una grande occasione.

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Serve il coraggio delle scelte, che in questo caso manca". D’accordo Fratelli d’Italia: "L’anello a sud rappresenta la soluzione migliore per diversificare la viabilità – sottolinea il portavoce bolognese Lorenzo Tomassini – e dare maggiore sviluppo ad altre aree metropolitane». Per Insieme Bologna «costa meno e bastano 3 anni di cantieri", ricorda il civico Manes Bernardini.

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