FRANCESCO MORONI
Cronaca

Sopralluogo sul Ravone. I dubbi dei residenti: "Servono interventi seri e più comunicazione"

Dopo l’ispezione di Lepore e de Pascale sul tratto scoperto del torrente: "Nessuno ne sapeva niente, ora aspettiamo gli incontri in Quartiere". Intanto la petizione è arrivata a 2.300 firme e nasce il nuovo comitato.

Il sopralluogo sul Ravone dopo l'emergenza alluvione a Bologna

Il sopralluogo sul Ravone dopo l'emergenza alluvione a Bologna

Bologna, 10 gennaio 2025 – Il sopralluogo è arrivato a sorpresa. Il giorno dopo la visita in tandem del sindaco Matteo Lepore e di Michele de Pascale, presidente della Regione, i residenti di via Andrea Costa e dintorni raccontano le proprie impressioni.

Un’ispezione "a sorpresa", appunto, dato che i diretti interessati non ne sapevano niente: "Sì, c’è la settimana del sindaco nel quartiere Porto-Saragozza, ma non eravamo al corrente del sopralluogo", commenta Luca Vianelli, promotore del neonato comitato ("apartitico e apolitico"), che il 22 gennaio sarà presentato alla chiesa di San Paolo di Ravone.

Un’altra residente, tra le più preoccupate per il tratto del torrente rimasto scoperto dopo l’alluvione, ha parlato con Lepore e de Pascale durante la visita: "Ho vista tanta gente sotto casa e sono scesa – racconta Lucia Grazia –: ho notato de Pascale con i tecnici della Protezione civile mentre osservava la parte scoperta. Poi il sindaco è venuto a parlarmi: mi ha chiesto informazioni sul comitato che sta nascendo".

"Ho risposto dicendo che vogliamo collaborare e vigilare sull’operato del Comune – prosegue la residente –. Lui ha ripetuto che saranno i tecnici a valutare se chiudere o meno la parte scoperta. Ed è allora che ho manifestato le nostre perplessità, dicendo che così non ci sentiamo sicuri: vorremmo tecnici preparati e competenti".

La paura, chiaramente, è quella che con nuove perturbazioni intense l’acqua possa tornare a uscire, a partire dal tratto scoperto. Continua a tal proposito la raccolta firme lanciata da una residente su Change.org, arrivata ormai a 2.300 sottoscrizioni, mentre proprio ieri la Regione ha comunicato di aver ricevuto oltre 4.500 domande (398 da Bologna) per il bando sull’installazione di paratie anti-allagamento e dispositivi simili, con contributi fino al 100% per un massimo di 3.000 euro. Il bando è relativo agli eventi di maggio 2023.

Gli occhi degli alluvionati, intanto, sono puntati sui prossimi incontri in programma: il 20 e il 28 gennaio al Cinema Bellinzona ci saranno le assemblee con il Comune sulle vie alluvionate. "Andremo a sentire e valuteremo se le risposte sono tranquillizzanti e soddisfacenti", puntualizza Vianelli, che ricorda anche l’appuntamento del 22 in parrocchia: "La riunione servirà a presentare il comitato, che include anche Andrea Costa, e a registrare le adesioni formali (su Facebook intanto il gruppo vanta 150 seguaci, ndr): lo scopo non è avviare azioni legali, ma tenere il fiato sul collo delle istituzioni affinché agiscano – spiega il promotore –. Da maggio 2023 sono sempre stati quelli del ‘noi faremo’, questa volta vorremmo sentirci dire ‘noi abbiamo fatto’".

Ci sono già alcune priorità per il Comitato Ravone: rapidità di intervento in base alle varie competenze; azioni a stretto giro per la messa in sicurezza del Ravone; verifica dell’integrità del tratto tombato; comunicazione con i cittadini, volenterosi anche di seguire l’iter per i ristori promessi; quantificazione del numero di residenti attorno al percorso del Ravone; modifiche al protocollo di allerta meteo. Proprio su questo punto, Vianelli incalza: "So che a San Lazzaro giravano con i megafoni per annunciare l’allerta rossa, mentre a Bologna le comunicazioni sono arrivate solo via social. E chi non li guarda?".