Bologna, ennesima spaccata: furto in un bistrot di via Galliera. "Il Comune è assente"

Il blitz poco dopo l’alba: portati via dal locale il fondo cassa e un computer. Insorge il comitato di Favia: "Attivata la vigilanza privata: una sconfitta Palazzo d’Accursio dica se contribuirà ai costi per il servizio di guardiania"

Ennesima spaccata, nel mirino il bistrot Allegra in via Galliera

Ennesima spaccata, nel mirino il bistrot Allegra in via Galliera

Bologna, 5 aprile 2024 – Un incubo a occhi aperti. Non si contano più i numerosi furti con spaccata ai danni dei commercianti nel centro, che vivono una situazione di estrema emergenza. L’ultima vittima è stata il bistrot Allegra in via Galliera, che ha subito lo stesso modus operandi dei colpi andati a segno in altre attività. Alle 6 di ieri, il ritrovamento della vetrina del locale in frantumi e dell’ingresso forzato. Gli sciacalli hanno portato via il fondo cassa e il computer.

Ma il prezzo da pagare è ben più alto e spesso supera il valore della refurtiva per gli esercenti, che pretendono a gran voce delle risposte. "Nell’annunciare la nuova spaccata – afferma in una nota il ristoratore Giovanni Favia –, rispondiamo al deludente ed evasivo intervento del sindaco in Question time. Come comitato di esercenti e cittadini del centro abbiamo formulato una domanda chiara: sono disposti a contribuire ai costi per la guardiania privata che stiamo attivando?".

Intanto, "stiamo procedendo con la vigilanza privata, stanno aderendo in molti. È comunque una sconfitta", segnala Favia sui social, dove invita gli utenti a seguire la pagina del comitato ‘Esercenti resistenti’.

La Lega si schiera al fianco dei commercianti e indice un flash mob per domani pomeriggio: "O si presidia il territorio con pattuglie appiedate di polizia locale, anche di notte – tuona il capogruppo del Carroccio in Comune, Matteo Di Benedetto – o si sostengono economicamente gli esercenti che decidono di ricorrere alla vigilanza privata".

Per Favia "gli agenti della Polizia locale in giro la notte sarebbero utili anche solo come deterrente". Oltre a questo, ipotizzare una mano organizzata dietro le ultime spaccate è "fuorviante e infondato – afferma il ristoratore –. I dati dicono che le origini sono diverse: dall’immigrato con il decreto di espulsione e con precedenti al piccolo trafficante di stupefacenti, già recidivo per reati contro il patrimonio ma a piede libero. La zona è impregnata di microcriminalità diffusa".

A condividere l’ipotesi, però, è Libera: "Il centro è da anni oggetto di interessi anche criminali – spiegano dall’associazione – e non si può escludere che questo attacco possa portare i negozianti colpiti ad accettare aiuti, anche economici, di persone pronte a offrirli grazie alla loro ampia disponibilità di capitali".

Per questo, "cercheremo di aiutare a tenere il faro acceso sul centro e spingere perché i casi siano visti da parte di tutti in un’ottica sistemica e interconnessa". Intanto, "aspettiamo la chiamata del sindaco o della capo di gabinetto da due anni – conclude Favia –. Lepore l’abbiamo visto l’ultima volta in campagna elettorale".

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