
Gli organizzatori del festival ’La torre e la luna’ alla presentazione
Si terrà dal 15 giugno al 10 luglio nel suggestivo borgo di San Pietro sulle colline di Ozzano la 20esima edizione del Festival ’La Torre e la Luna 2025 – 20anni’ e, da quest’anno, con eventi di danza e performing art anche in città. Ote (Ozzano Teatro Ensemble) celebra questo l’importante traguardo con la messa in scena di un nuovo spettacolo in prima assoluta che aprirà il Festival: la commedia Le rane di Aristofane. Un’ importante produzione (in replica il 15 e 16 giugno e il 6 e 7 luglio al Giardino Archeologico di San Pietro) che vede sul palco, oltre agli attori di Ote Le Saracinesche, anche gli allievi dei Laboratori di Teatro OteLab, in un grande progetto intersezionale e di comunità.
Il 21 giugno si rinnova la collaborazione con Ateliersì in Gli estremi, un laboratorio di teatro in natura a cura di Fiorenza Menni (iscrizioni infote@yahoo.it). Si prosegue il 23 giugno con la performance site specific Music, what’s in you? di Lucrezia Gabrieli della Compagnia Abbondanza Bertoni al nuovo Auditorium Scuole Panzacchi. Il 30 giugno in scena Papillon di Michelle Scappa della Company Blu con la supervisione di Alessandro Sciarroni. Il Festival si chiuderà il 10 luglio al Cortile del Palazzo Comunale con La sagra della primavera da Le Sacre du Printemp di Stravinskji, a cura di Compagnia Dna.
Il Festival ’La Torre e la Luna’ è una rassegna estiva di teatro e danza ideata e organizzata dalla compagnia O.t.e Le Saracinesche di Ozzano dell’Emilia. Dal 2005 il festival si svolge prevalentemente nel suggestivo giardino archeologico di San Pietro, ai piedi di una torre campanaria del 1200, simbolo di Ozzano. La sua genesi è datata inverno 2004, quando Emiliano Minoccheri, presidente di Ote (Ozzano Teatro Ensemble), e l’allora assessore alla Cultura Luca Lelli pensarono al Borgo di San Pietro sulle colline di Ozzano, come potenziale e ideale contesto per una rassegna di ‘Teatro…in natura’.
La missione del Festival è infatti da sempre quella di promuovere i linguaggi della scena contemporanea attraverso la valorizzazione del territorio e del patrimonio paesaggistico. Così, col passare degli anni, il Festival ha saputo creare una programmazione multidisciplinare attraverso la quale il teatro e le arti performative incontrano un pubblico proveniente da tutta la provincia (e non solo!) stimolando riflessioni profonde e offrendo esperienze artistiche di qualità in ambienti e contesti inusuali, suggestivi e accoglienti.
Zoe Pederzini