
Il Treno della Barca, cuore del popolare quartiere bolognese
Bologna, 29 aprile 2025 – "La comunità è scossa da questa morte". Sotto il Treno della Barca, a pochi metri dal luogo dove, nella notte fra venerdì e sabato, Eddine Bader Essefi, 19 anni, è deceduto dopo essere stato picchiato, pare, per un futile motivo (una spallata a due ragazzi più grandi).
Per gli abitanti di questo quartiere, tra i più popolari di Bologna, "bisogna trovare in fretta i colpevoli": al momento sono indagati a piede libero due uomini, uno di 29 anni e 31 anni, per omicidio preterintenzionale.
Nelle parole degli abitanti è ancora forte lo sgomento. Pochi parlano, tanti – perlopiù anziani – preferiscono leggere il giornale, lavorare, bersi un caffè al bar o passare la mattinata seduti su una panchina. Percorrendo il treno, infatti, è facile imbattersi in persone che conoscevano bene Bader o che ne avevano sentito parlare. Nessuno ha di che lamentarsi dei suoi comportamenti, anzi "era un ragazzo d’oro", parla commosso un signore fuori un negozio. Tuttavia sono ormai diversi gli episodi in città che raccontano di una violenza giovanile che non si riesce a contenere.
È allarme sicurezza alla Barca? "Aspetterei a dirlo", affermano subito alcuni residenti. "Qui non si vive male, in fin dei conti", sostengono altri. Però, non è il primo caso avvenuto alla Barca ad aprile. Intorno a metà mese, infatti, è precipitata dal balcone la 47enne Tania Bellinetti, dall’appartamento dove aveva abitato per un certo periodo con il compagno. "Io e mia sorella siamo cresciute alla Barca – racconta Silvana Bai –. È sconvolgente vedere in questo periodo alcuni ragazzi giovani che arrivano a questo. Servono più controlli di sera. Non conosco le dinamiche dell’aggressione, ma arrivare a uccidere un ragazzo in quel modo è inconcepibile. Tutta la comunità è addolorata da questa vicenda". Al suo fianco la sorella Gisella: "Quanto è accaduto è molto triste. Spesso scoppiano delle risse, ma non erano mai arrivati a uccidere qualcuno".
Secondo Stefano Tavolazzi, invece, "episodi come quello accaduto a Bader, capitano proprio perché, in generale, ci sono pochi controlli. Questi ragazzi sono spesso abbandonati a loro stessi e in taluni casi hanno dei genitori anche peggiori di loro. La zona è viva? Di sera qui non si può camminare".
La Barca "è un quartiere enorme", sottolinea invece Fabio Faggioli. In città "non c’è nessuna zona che sia perfettamente immune da episodi criminosi come questi. È un luogo talmente vasto che è impossibile da monitorarlo per intero", dice Faggioli, parlando di quanto accaduto in via Colombi venerdì sera. Comunque è "bene ribadire" che "durante l’orario di lavoro, fino al tardo pomeriggio, non succede niente. Di sera, qualche episodio capita ma non si è mai arrivati al punto di uccidere qualcuno", racconta ancora Faggioli. Quest’ultimo ha poi analizzato il periodo della città: "In passato c’erano tanti negozi, tutti illuminati e la gente percorreva il centro anche alle tre del mattino. Adesso è vuoto. Tra le passate generazioni c’era più collaborazione", continua Faggioli. Così il treno "era la nostra passeggiata di vita", commenta Gianni De Maria: "Con gli amici ci si vedeva al bar, il nostro punto di ritrovo, e c’era rispetto tra di noi, anche nei confronti di coloro con cui vi erano delle divergenze", dice.
De Maria, inoltre, prova a spiegarsi l’uccisione del giovane Bader: "Parlano male della Barca ma Bologna oramai è tutta Barca. Purtroppo, se alcune persone non sono seguite capitano episodi di questo tipo". E poi racconta: "Mia nipote di 11 anni la vengo a prendere alla fermata del bus perché dei ragazzotti fanno spesso rissa lì davanti. Non mi sento sicuro a farla tornare a casa da sola. Oggi non mi soffermerei qui. Mi fanno paura questi ragazzi".