UniBo, Patrick Zaki all'inaugurazione dell'anno accademico 2022: "Grazie"

Lo studente egiziano si è collegato alla cerimonia all'aula magna. "Pensando a voi e alla città di Bologna ho resistito in carcere"

Bologna, 26 febbraio 2022 - L’anno accademico 2021/2022 dell’Università di Bologna è ufficialmente iniziato, con un video messaggio di Patrick Zaki dall'Egitto. A inaugurarlo nel corso di una solenne cerimonia nell’aula magna di Santa Lucia in via Castiglione è stato lo stesso rettore Giovanni Molari, alla presenza di tutte le maggiori istituzioni cittadine, dal sindaco Matteo Lepore al presidente della Regione Stefano Bonaccini, il questore Isabella Fusiello, il comandante provinciale dei carabinieri Rodolfo Santovito e il prefetto Attilio Visconti, l’Università ha fatto il primo passo nel nuovo anno accademico all’insegna della riflessione e della proiezione nel futuro.

Riflessione sulla guerra in Ucraina (ieri sera la partecipatissima fiaccolata in piazza Maggiore), su cui la stessa ministra dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa si è soffermata nel suo discorso di apertura, sottolineando come: “Stiamo monitorando come Governo ciò che sta accadendo in Ucraina e da subito ci siamo attivati per coordinare attività che prevedano l’accoglienza e la solidarietà verso il popolo ucraina. La situazione è in continua evoluzione. Come Ministero coordiniamo anche le disponibilità degli Atenei a ospitare eventuali rifugiati. E anche monitorare presenza di studenti eventuali anche se per il momento non abbiamo segnalazioni in merito. Negli Atenei ci sono oltre tremila studenti ucraini e cercheremo di sostenerli in tutti i modi”. Poi un pensiero a Patrick Zaki, che si è poi collegato dall’Egitto: “Questa università e la città hanno contribuito a rendere la sua storia una storia di tutti. Lui è legato qua e sia per l’aspetto simbolico che rappresenta che per lui stesso come persona, dobbiamo fare in modo che la sua situazione si evolva al meglio”, ha concluso la ministra Messa.

Patrick Zaki all'UniBo, il discorso all'inaugurazione dell'anno accademico 2022

Zaki, dopo il rettore Molari, ha salutato la comunità universitaria, la “sua” comunità come ha tenuto a sottolineare, spiegando in un breve discorso in inglese: “Da quando sono stato rilasciato tutti riconoscono come l’Università di Bologna sia il vero cardine della conoscenza, una luce affidabile che agisce concretamente per i valori su cui si fonda e che insegna ai suoi studenti - ha sottolienato Zaki -. Qualsiasi cosa io dica non sarà mai sufficiente a dimostrare ciò che provo per l’Università e per la Città di Bologna. La prima lezione del mio corso di studi trattava di utopia e distopia. Penso di aver vissuto una buia distopia ma grazie all’Università e alla Città è stata un po’ meno dura. In prigione - ha proseuito -, quando mi sentivo giù, pensavo alla mia famiglia, all’Università e alla Città di Bologna e mi dicevo che dovevo resistere”.

E, ancora, un passaggio in chiusura in cui lo studente Unibo scarcerato lo scorso 8 dicembre dopo 22 mesi di prigionia ha spiegato: “Dalla mia piccolissima cella ho sognato spesso questo momento: la prima parte del sogno si è avverata, la seconda si avvererà appena tornerò nella mia Bologna”.

"Patrick Zaki è un simbolo, da un certo punto di vista, dello studente modello, che va fuori dal proprio Paese perché vuole conoscere, vuole qualcosa di più - ha sottolienato la ministra del Miur Messa -. Ma è anche una persona sulla quale questo ateneo, questa città e questa regione - che è quella del civismo, dove il pubblico sorpassa le scelte individuali - hanno sempre tenuto alta l'attenzione. Voglio abbracciare virtualmente Patrick per il suo sorriso, che continua a darci oggi, nonostante tutto".

Spazio poi nel corso dell’inaugurazione alla sfilata degli ermellini e dei docenti togati appartenenti al Senato accademico, al consiglio di amministrazione, con il rettore Molari in prima fila a fare il punto su propositi e obiettivi per l’anno accademico appena aperto, sottolineando anche, nel rapporto con la città, quanto sia importante la gestione della movida che a volte sfocia in violenze e risse: “In questi mesi a Bologna abbiamo favorito un raccordo continuo con il prefetto, il questore e il sindaco Lepore sui temi del decoro e della gestione delle nostre piazze, che devono essere luoghi di incontro umano e di aggregazione civile, non di scontri notturni”.

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