Medico no vax Bologna sospeso, la sostituta se ne va. Il paese resta senza dottore

La storica dottoressa di Monterenzio è stata allontanata dall’Ausl e la sostituta ha lasciato l’ambulatorio. Il sindaco: "Nessuna soluzione, sono preoccupato"

Il sindaco Ivan Mantovani

Il sindaco Ivan Mantovani

Bologna, 21 novembre 2021 - Monterenzio non ha più un medico di base e i cittadini si sentono abbandonati. Il problema è sorto ormai tre mesi fa, quando la storica dottoressa di base locale è stata allontanata perché finita nel mirino come ‘no vax’. Fu, infatti, tra i primi medici contro il vaccino sospesi. Al suo posto l’Azienda Usl di Bologna aveva prontamente mandato un medico che, però, ha deciso di andare via e al suo posto non è stato mandato ancora nessuno.

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"Noi residenti siamo alla deriva – dichiara una cittadina adirata –. Mi sono attivata reclamando la situazione sia al servizio Urp di San Lazzaro, sia inviando una mail di reclamo alla sede Asl. All’Urp non era arrivata alcuna comunicazione dalla direzione sanitaria. Mi è stato detto che, in caso di necessità, di giorno potevamo rivolgerci al pronto soccorso e la sera alla guardia medica. Alla seconda segnalazione, quella all’Asl, non hanno neanche risposto. Siamo preoccupati. Spero che prevalga il buon senso e l’Asl di appartenenza dei cittadini di Monterenzio risolva immediatamente la mancata fruizione di un servizio primario quale deve essere l’accesso al medico di base".

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Il sindaco Ivan Mantovani si dice molto preoccupato: "Questa situazione mi allarma, anche in vista della nuova ondata di Covid. La sostituta arrivata ad agosto ha fatto un ottimo lavoro, nonostante molti cittadini non la volessero perché affezionati alla precedente. Quando ci ha avvisato, qualche settimana fa, che se ne sarebbe andata, ho sperato mi mandassero qualcuno per i miei cittadini. Ad oggi ho parlato più volte con la direzione sanitaria e generale dell’Asl, ma non sento risposte chiare e certe".

Dalla parte dei cittadini si schiera anche Marco Lisei consigliere regionale FdI, che ha depositato un’interpellanza: "È inaccettabile che gli assistiti rimangano prima privi di una continuità assistenziale, poi senza assistenza, si pensi in particolare agli anziani, ma più in generale che ad un Comune di queste dimensioni la Regione non possa offrire un servizio sanitario territoriale che faccia fronte alle esigenze. Chiedo, dunque, se la Regione sia al corrente di quanto riportato e come intenda intervenire al fine di risolvere la situazione. Chiedo, poi, se la Regione non ritenga urgente attivarsi per risolvere il grave problema dei numerosi posti vacanti di medici di medicina generale sul territorio".

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Dall'azienda sanitaria fanno sapere stanno lavorando per colmare il vuoto lasciato nello studio del medico, mentre sono in atto soluzioni tampone per garantire sempre e comunque l'assistenza primaria a tutti i cittadini. In Emilia-Romagna, con dati snocciolati pochi giorni fa dall'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, sono 563 gli operatori sanitari che sono stati sospesi dal servizio perché non si sono voluti vaccinare. Nelle scorse settimane a Ravenna un medico (che però si era auto-vaccinato) è stato arrestato, ora ai domiciliari, con l'accusa di aver simulato vaccinazioni per far ottenere falsi Green pass a no vax. A Forlì un medico è indagato per avere compilato e venduto i certificati di esenzione dall'uso della mascherina senza visitare i pazienti o consultarne la cartella clinica.

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