Vaccino coronavirus Moderna a Bologna: fiale blindate al Maggiore

Sono 1.500 dosi, ora conservate sotto chiave nelle celle frigo della farmacia ospedaliera. "Più facili da mantenere e somministrare"

La consegna dei vaccini Moderna al Maggiore, nelle mani della dottoressa Borsari

La consegna dei vaccini Moderna al Maggiore, nelle mani della dottoressa Borsari

Bologna, 14 gennaio 2021 - I vaccini Moderna sono arrivati. Quindici scatole, ciascuna contenente dieci flaconi, per un totale di 1.500 dosi che già da oggi saranno disponibili e inserite nella campagna vaccinale bolognese. Ieri pomeriggio il prezioso carico, trasportato dal corriere Sda e scortato dai carabinieri, è giunto dall’aeroporto Marconi alla farmacia dell’ospedale Maggiore. Qui sarà conservato in celle frigorifere che ne manterranno la temperatura a -20° C; queste si trovano a propria volta in camere blindate e allarmate, per garantire la completa sicurezza dei prodotti.

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A ricevere i pacchi, la dottoressa Morena Borsari, direttrice della Farmacia ospedaliera e del Dipartimento farmaceutico interaziendale di Ausl e Sant’Orsola, e la dottoressa Paola Zuccheri, direttrice della Farmacia clinica dei blocchi operatori Ausl. "Per prima cosa abbiamo messo i vaccini in sicurezza nel congelatore, che li conserverà a -20° C – ha illustrato la dottoressa Borsari –. I congelatori sono attualmente sorvegliati dalla polizia e dalla nostra guardia". Il primo step, dopo la consegna, è stato "scaricare i dati tramite il ’data logger’, un sistema che consente di tracciare la temperatura del prodotto durante il trasporto, per accertare che sia stato correttamente conservato tra i -15° e i -25°, con una temperatura media appunto di -20 gradi", prosegue Borsar. Un passaggio fondamentale a garanzia che i vaccini non abbiano subìto durante il trasporto alterazioni che potrebbero intaccarne l’efficacia. A chi saranno destinati questi nuovi vaccini? Lo stabilirà in queste ore la cabina di regia coordinata dal direttore Lorenzo Roti, di concerto con la Regione.

Il vaccino Moderna, rispetto a quello Pfizer Biontech finora somministrato in Italia, ha alcuni vantaggi logistici. Innanzitutto è conservato a una temperatura più elevata (-20° anziché -80°), e prima della somministrazione va scongelato e portato a una temperatura tra i 2° e gli 8°. A questo punto, se il flacone non viene aperto, può essere conservato anche trenta giorni (cosa non possibile con l’altro antidoto), permettendo così di ampliare più agevolmente la platea di destinatari. Il flacone invece, una volta aperto, deve essere consumato entro sei ore; al suo interno ci sono dieci dosi. Dosi che peraltro non vanno diluite, ma sono già pronte all’uso, cosa che renderà la fase di preparazione più rapida e semplice.

Dopo quella di ieri, si attende per la prossima settimana una seconda consegna da Moderna, ma con meno scatole; altri due carichi sono attesi poi da Pfizer, entro fine mese. Nel frattempo, ieri sono state somministrati 1.988 vaccini in città. Delle 24.594 iniezioni da inizio campagna, 18mila sono state a operatori in Fiera o al Rizzoli, seimila a operatori e ospiti di strutture assistenziali. Prima dose già ricevuta dal 56% del personale Ausl; stando alle prenotazioni si arriverà in tutto all’80% dei medici e al 70% delle altre professioni sanitarie. Non solo: per accelerare la copertura vaccinale negli spazi più a rischio, ora la priorità sarà a operatori sanitari e sociosanitari e al personale amministrativo e tecnico che opera in presidi ospedalieri, nei punti vaccinali o nei punti tampone.  

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