Vaiolo delle scimmie sintomi, Bordon: "Non temiamo altra pandemia"

Arrivano a quattro i casi in italia, il direttore dell'Ausl di Bologna: "Al momento non è ancora nella nostra agenda di lavoro"

Bologna, vaiolo delle scimmie: dai sintomi alla vaccinazione

Bologna, vaiolo delle scimmie: dai sintomi alla vaccinazione

Bologna, 23 maggio 2022 - Il vaiolo delle scimmie ha fatto registrare i primi casi in Italia e anche le prime preoccupazioni nella gente, visto che siamo ancora alle prese, da oltre due anni, della pandemia da Coronavirus. Il direttore dell'Ausl di Bologna Paolo Bordon, però, oggi, a margine di un incontro con la stampa, ci ha tenuto a sottolineare come "non ci sembra assolutamente al momento che abbia la valenza e la preoccupazione di tutto ciò che abbiamo passato", riferendosi alla pandemia da Covid.

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"Per fortuna non è ancora nella nostra agenda di lavoro questo tema che stanno giustamente seguendo gli esperti", ha poi concluso Bordon. Al momento, i casi confermati in Italia sono quattro: "Dall'Istituto Spallanzani ho ricevuto la conferma di un quarto caso preso in carico ad Arezzo con un link di un viaggio alle Canarie. Finora i casi posti in isolamento nel Lazio sono 15 mentre i ricoverati allo Spallanzani rimangono 3 in buone condizioni cliniche". Ha detto così, questa mattina, l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato. 

Vaiolo delle scimmie: che cos'è

La malattia virale non è nuova, conosciuta da oltre 60 anni e diffusa soprattutto nell'Africa centrale e occidentale, ma riguarda gli animali selvatici e solo occasionalmente infetta gli umani. Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale causata dal Poxvirus che colpisce prevalentemente questi e altri animali selvatici, solo talvolta passa all'uomo. Generalmente non è pericolosa, ma in alcuni casi il tasso di mortalità è significativo: per la famiglia dell'Africa occidentale è di circa l'1%, mentre per quella del bacino del Congo può arrivare fino al 10%. 

Sintomi

I sintomi principali della malattia sono febbre alta ed eruzioni cutanee, quali vesciche o bolle che compaiono sul corpo. Si aggiungono cefalea e malessere. Non è però immediata la diagnosi, infatti, come per molti virus, occorre un collegamento epidemiologico con un caso accertato di vaiolo delle scimmie.

Vaccinazione

Il virus è molto simile a quello che colpisce l'uomo, perciò la 'vecchia' vaccinazione protegge anche dal Vaiolo delle scimmie. In Italia però la profilassi non è più obbligatoria dall'ormai lontano 1981. 

Come ci si contagia

Gli esperti al momento escludono un'epidemia su ampia scala, perché il contagio non è aereo, ma avviene un contatto fisico stretto, quindi con un partner convivente, una persona con la quale si vive a stretto contatto. Diversamente dal Covid, non basta aver quindi condiviso l'ambiente.

 

 

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