Zona rossa, primo giorno a Bologna. Bordon: "State a casa, il virus colpisce i giovani"

Il ritorno al lockdown in città tra negozi chiusi e file per la spesa. L'appello del dg dell'Ausl: "Non fatevi tentare dal sole, negli ospedali situazione critica"

Piazza Maggiore vuota e a destra file per la spesa nel quadrilatero (Foto Schicchi)

Piazza Maggiore vuota e a destra file per la spesa nel quadrilatero (Foto Schicchi)

Bologna, 4 marzo 2021 - Nel primo giorno di Bologna in zona rossa negozi chiusi e poca gente in centro. E Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl lancia l'appello: "Non fatevi ingannare dalle giornate di sole, abbiamo bisogno della massima collaborazione dai cittadini affinché rispettino le norme: il virus è insidioso più che mai e colpisce i giovani". 

Negli ospedali della città "in soli due giorni e mezzo, lo scorso fine settimana, sono state ricoverate 209 persone - spiega -. Un numero spaventoso che piega le gambe" conclude Bordon che non nasconde la preoccupazione per una terza ondata che, dati alla mano, supera per numero di positivi al Covid e pressione sugli ospedali, le due precedenti.

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Saracinesche abbassate e vuoto in via Indipendenza

Quello di oggi, nelle strade della città invece è un ritorno del lockdown che non mostra particolari differenze con le giornate in arancione scuro, in cui spiccano soprattutto le saracinesche abbassate e il vuoto di via Indipendenza. 

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Bar e ristoranti continuano con asporto e consegne, mentre molti commercianti si sono recati in negozio per fare inventario o sistemare la merce. Curioso come alcune grandi catena di abbigliamento abbiano delimitato i reparti dei propri punti vendita con del nastro bianco e rosso, consentendo l'accesso soltanto al reparto bambini (i negozi per i più piccoli, infatti, possono restare aperti).

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Al Quadrilatero mini assembramenti per la spesa, ma situazione sotto controllo

Più popolato il Quadrilatero, con i fornai Atti e Zanetti che si ritrovano in mezzo a via Pescherie Vecchie per commentare questo nuovo stop che sa tanto di un anno fa. "Siamo ancora qua", ripetono i due. Qualche mini-assembramento non manca in fila per la verdura o per comprare il pesce, ma la situazione resta sotto controllo.

E chissà cosa avrebbe detto della sua piazza Grande Lucio Dalla, oggi 4 marzo, nel vederlo spoglia e con poca gente a prendere questo sole di primavera anticipata. Esattamente a un anno di distanza dallo scoppio della pandemia, i bolognesi sembrano forse meno timorosi di uscire di casa per alcuni essenziali come generi alimentari e sigarette, ma sicuramente più provato dal peso di questi 12 lunghi e difficili mesi.

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Controlli delle forze dell'ordine sul Crescentone

E nel primo giorno di zona rossa a Bologna anche le forze dell'ordine sono scese in campo per liberare anche il Crescentone di piazza Maggiore, proprio davanti alla sede del Comune: a farne le spese anche un gruppetto di anziani che stava approfittando dei gradini del Palazzo del podestà, all'angolo con piazza Re Enzo. "Ci hanno detto di andare a casa. Qui non si può stare altrimenti ci fanno il verbale", allarga le braccia un vecchietto mentre si allontana.

Al controllo, iniziato nel primo pomeriggio, hanno preso parte diversi Carabinieri e due agenti della Polizia locale con i cani dell'unità cinofila al seguito. All'arrivo delle volanti, in piazza Maggiore c'erano un po' di persone sedute al sole sui gradini. Tra loro un paio di studentesse con i libri aperti, qualcuno in pausa pranzo e alcuni riders in attesa di ordinazioni, che hanno inforcato le biciclette allontanandosi non appena gli agenti hanno cominciato ad avvicinarsi alle persone presenti, invitandole ad andarsene e in alcuni casi chiedendo i documenti.

Bordon: "In città dominano le varianti: la classe d'età più colpita è tra i 6 e i 19 anni"

Anche sul territorio bolognese, 'rosso' da questa mattina, dominano le varianti del coronavirus: la diffusione aumenta di velocità e, fattore nuovo, ora colpisce in prevalenza i giovani. "In questo momento la classe di età più colpita - conferma Bordon - è quella dei bambini e dei ragazzi, dai 6 ai 19 anni. Adesso abbiamo un tasso di incidenza che supera i 500 casi su 100mila abitanti per i giovani in questa fascia di età. E' un dato molto preoccupante. Il virus tra i ragazzi gira moltissimo, per questo abbiamo chiesto misure di contenimento", come la chiusura di tutte le scuole.

"Picco previsto per metà della prossima settimana"

In vista del picco a Bologna "previsto nella seconda parte della prossima settimana - spiega ancora Bordon - si teme per la tenuta degli ospedali. Ce la faremo anche se con grandissimi sacrifici. Il personale sanitario è stremato. Abbiamo bisogno della massima collaborazione di tutti. E proprio l'impennata dei contagi e l'aumento dei ricoveri aveva portato, già a inizio settimana, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, insieme alle autorità sanitarie, a chiedere alla Regione di disporre la zona rossa per tutta l'Area Metropolitana. Nel Bolognese, negli ultimi 10-12 giorni i nuovi positivi "hanno raggiunto picchi mai registrati nella prima o seconda ondata. Stiamo viaggiando - spiega Bordon - tra i 700 e 800 contagiati al giorno con un Rt tra l'1,30 e l'1.35". E l'onda pesa sulle strutture sanitarie.

"Posti disponibili in ospedale ormai saturi"

"Al 13 febbraio nella nostra rete ospedaliera, compreso il privato accreditato, avevamo 550 ricoverati, adesso sono saliti a 950.Tra terapie intensive e semi intensive dedicate al Covid abbiamo 150 posti disponibili che in questo momento sono quasi saturi e, quindi, dobbiamo implementarli. In ospedale arrivano pazienti mediamente più giovani, rispetto al passato, con un quadro di sottovalutazione di sintomi e con la necessità di ventilazione. Gli intubati restano le persone più anziane. Mentre i più piccoli sono a domicilio ma rischiano di contagiare gli adulti". 

L'auspicio: "Più vaccini possibili per evitare la quarta ondata"

"Questa velocità di diffusione - spiega ancora Bordon - non l'avevamo mai vista prima. Qualcosa di diverso c'è. I miei clinici dicono che è come se, da un certo punto di vista, ci fosse un virus nuovo. Sul nostro territorio la variante inglese e quella brasiliana sono molto presenti". Per il futuro l'auspicio è "poter avere quanto prima più vaccini possibili perché sono l'unico strumento per evitare la quarta ondata".

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