GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Zona stadio, una Coppa di passione: “Con le partite di Champions i residenti dovranno sacrificarsi”

Santori: “Il Dall’Ara non è strutturato per match di questo genere dal punto di vista urbanistico. Ma il Bologna sta proseguendo un investimento che ci restituirà un vero e proprio distretto sportivo”

FE_DSC_2419-91604620KLPY

La curva Bulgarelli durante l’ingresso in campo del Bologna

Bologna, 6 settembre 2024 – “Bologna non ha ancora uno stadio strutturato a livello urbanistico per queste partite”. Mattia Santori, delegato ai Grandi eventi, torna sui temi che riguardano il Bologna calcio, che tra una decina di giorni debutterà in casa nella prima partita della Champions League 2024-2025 contro lo Shakthar Donetsk. Una qualificazione storica, quella dei rossoblù, ma che, essendo le partite in giorni feriali (l’esordio è fissato per mercoledì 18 settembre alle 18,45, mentre gli altri tre impegni sono in calendario per le 21; ndr) potrebbe creare non pochi disagi legati al traffico. E non solo.

“Chiedo un sacrificio nel breve periodo a chi vive nella zona stadio, e lo dico da abitante di quell’area – dice Santori -, sapendo che è stato chiesto al Bologna Football Club di fare investimenti importanti nel futuro”. Gli investimenti a cui fa riferimento Santori, riguardano ovviamente il restyling del Dall’Ara, tema che ormai da anni è al vaglio delle istituzioni. “Al Bologna – afferma Santori – è stato chiesto di adoperarsi non solo su uno stadio rinnovato e all’avanguardia, ma sull’avere un vero e proprio ‘distretto sportivo’ che trasformerà quella parte della città in un quartiere interamente dedicato allo sport, nell’ambito di una città che si evolve”. Tutto questo perché “fuori Bologna non si conosce la passione calcistica della nostra città, cosa che invece noi conosciamo bene”, racconta il delegato Santori.

E allora, il Bologna in Champions diventa una vetrina importante anche sul piano del turismo e un nuovo modo per raccontare la città: “La Bulgarelli è sempre stata piena, anche quando siamo andati in serie B – sottolinea Santori –. Vogliamo trasmettere questo nostro amore anche al di fuori del nostro Paese. È un’occasione unica”. Infatti, la fortuna “è quella di avere una città variegata sotto il punto di vista della vendibilità. Per questo siamo in grado di accogliere in maniera degna chi viene qui, e di portare le Due Torri, in particolare, a Lisbona, Liverpool e Birmingham”.

Intanto, fa sapere Santori, continua il “dialogo con i duemila delegati Uefa che fanno parte di quell’élite calcistica che è giusto accogliere in città. Inoltre, abbiamo già preso contatti tramite Bologna Welcome con il tour operator della Uefa, che si chiama ‘Champions Tour’, per aiutarli a costruire pacchetti che siano i più interessanti e affascinanti possibili”.