Bologna, 2 febbraio 2024 – “C’è stato un momento in cui dovevamo decidere se proseguire o cambiare e invece abbiamo investito sulle competenze e sulle professionalità in dialogo con espositori e galleristi e oggi tagliamo il nastro dell’Arte Fiera del futuro".
C’è grande euforia nell’aria, per il taglio del nastro di Arte Fiera che compie 50 anni, e quindi anche i momenti più bui della madre di tutte le fiere d’arte italiane, nata nel 1974 da un’intuizione di un dirigente come Maurizio Mazzotti all’interno della Fiera Campionaria, ora sono visti come qualcosa di lontano. Si capisce dalle parole pronunciate dal sindaco Matteo Lepore, che alla preview della kermesse da oggi a domenica in fiera annuncia come, oltre al grande investimento che si sta facendo su questa parte della città "dall’anno prossimo avremo bellissime location in centro storico per Arte Fiera, anche se ancora Menegoi non lo sa".
Simone Menegoi , il direttore artistico di questa 47 edizione di Arte Fiera, quella della rinascita e della nascita di quello che verrà, è altresì molto soddisfatto della kermesse che ha messo in piedi, ma si ha l’impressione che non dimentichi quello che fu davvero l’anno terribile, quel 2022 che vide la fiera più faticosa e spenta, quella dell’arte da visitare a maggio e, crediamo, il grande spartiacque di decisioni importanti.
"È la mia migliore edizione da direttore, la migliore da anni, si vede dalla lista degli espositori con prestigiosi ritorni – racconta, anche nella puntata di oggi del nostro podcast il Resto di Bologna – Arte Fiera compie 50 anni, traguardo che nessun’altra fiera italiana ha tagliato e che pochissime altre fiere in Europa hanno superato e guardiamo anche al futuro con gallerie importanti e un afflusso straordinario di visitatori dall’Italia e dall’estero".
Grande soddisfazione anche da parte del presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari , che racconta come sia stato riconquistato "il ruolo che ci compete nel panorama nazionale e internazionale. C’è una grande effervescenza, ci sono alberghi pieni e prenotazioni importanti dall’Italia e dall’estero. Ci sono quasi 200 gallerie, con ritorni importanti, e c’è la consapevolezza da parte di tutti che questa sarà davvero un’edizione che lascerà il segno".
Lascerà anche il segno per la incredibile attesa che ha creato l’annuncio del ritorno di Maurizio Cattelan in fiera, grazie a un progetto speciale di Mutina, azienda della ceramica del modenese che ha una straordinaria collezione d’arte, e che ha voluto regalare un progetto speciale dell’artista intitolato Because: nel 1991, ancora agli inizi della sua carriera, Cattelan decise di infiltrarsi ad Arte Fiera con uno stand abusivo, trentatré anni dopo Mutina gli ha creato un palcoscenico concepito da Sarah Cosulich per una nuova apparizione.
Atteso tutto il pomeriggio, l’artista è arrivato sul finale, concedendosi anche per qualche foto. E invitando tutti a mangiare una fetta di mortadella. Del resto, siamo a Bologna.