Isabella Rossellini: “Il Modernissimo, un cinema che celebra il cinema”

L’attrice è in Italia per lo spettacolo ‘Darwin’s Smile!’ e a Bologna per presentare le proiezioni dei suoi Green Porno, Mammas e Darwin What?

L'intervento di Isabella  Rossellini al Modernissimo (Fotoschicchi)

L'intervento di Isabella Rossellini al Modernissimo (Fotoschicchi)

Bologna, 17  gennaio 2024 – Quando si apre il sipario di velluto rosso del cinema Modernissimo, Isabella Rossellini è già seduta sul palco con il direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli. Sorridente, elegante, vestita di nero con un filo di rossetto rosso mattone e i capelli corti, composti. Lei, invece, si scompone quando ride, amabilmente e di gusto - spesso - e mostra la grazia rubata alla mamma, Ingrid Bergman. Ma in un attimo ritorna attenta per ascoltare le domande. La prima, naturalmente, chiama in causa il Modernissimo, che per Rossellini è “un cinema che celebra il cinema. Bellissimo. E che assomiglia a quello che suo nonno Angelo Rossellini (papà di Roberto), negli anni Trenta, aveva trasformato, da stalla a sala, a Roma”. L’attrice è in Italia per lo spettacolo ‘Darwin’s Smile!’ e in città per presentare le proiezioni dei suoi Green Porno, Mammas e Darwin What?. Perché il titolo Green Porno? Perché Isabella Rossellini ha pensato: “Se fossi una mosca farei l’amore così”. E l’ha mostrato nel cortometraggio.

A 63 anni (ora ne ha 71) Rossellini si laurea in Etologia. “Ho sempre amato gli animali - racconta - Da bambina i miei volevano mandarmi in collegio perché portavo a casa troppi cani randagi”.

Grazie a Guy Maddin scopre quanto possa essere divertente realizzare piccoli film indipendenti con una troupe di poche persone. Proprio con il regista canadese decide di fare il grande passo dirigendo un film su suo padre, Roberto Rossellini, per festeggiare il centenario della nascita nel 2006.

Da quel momento, sempre più spesso si esprime attraverso piccoli film dallo spirito surrealista con al centro la vita degli animali. I suoi corti sono lontani parenti di quelli di Georges Méliès. “Mio padre mi diceva di tenere ferma la camera, fissa, all'altezza degli occhi. Martin Scorsese (con cui Rossellini è stata sposata, ndr), invece, la faceva danzare, come in una coreografia. Io, paralizzata da questi due esempi opposti sull'uso della macchina da presa, sono stata liberata quando ho visto i film di Méliès e ho detto: ecco, è così che voglio tenerla”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro