Les Copains venduta alla Super della famiglia Zambelli

Lo storico marchio di abbigliamento era in crisi. Passano alla nuova società 43 lavoratrici su 75

Uno sciopero di dipendenti del gruppo Bvm

Uno sciopero di dipendenti del gruppo Bvm

Bologna, 27 settembre 2019 - L'ultima firma, quella decisiva per il passaggio di proprietà, è arrivata nella tarda serata di giovedì 26 settembre. Ora Les Copains ha cambiato definitivamente padrone: a rilevarla è la newco Super Srl della famiglia Zambelli, proprietaria della Bruno's di San Matteo della Decima a San Giovanni in Persiceto.

A cederla è la famiglia Bandiera, a meno di un anno dalla morte del fondatore, Mario Bandiera. Il gruppo era finito in liquidazione a luglio e questi mesi sono stati molto tesi per il futuro dello storico marchio di abbigliamento, tra scioperi dei dipendenti (prevalentemente donne) e incontri in Città metropolitana per trovare una soluzione alla situazione. La quadra era già stata trovata nel corso dell'estate, con un accordo non indolore: su 75 dipendenti, 32 avrebbero dovuto accettare il licenziamento volontario. Le firme, sia quelle delle 43 lavoratrici passate nella nuova azienda, sia di quelle che hanno accettato di uscire in cambio di un incentivo e della priorità nelle assunzioni se in futuro dovesse aumentare la forza lavoro, sono arrivate nel corso della settimana.

Fino all'ultimo, decisivo tavolo di giovedì, quando le parti hanno firmato il contratto che ratifica il preliminare già raggiunto ad agosto. "E' stata una trattativa complessa, che ci ha portato a una soluzione che è comunque un'opportunità per il marchio e l'occupazione - spiega Teresa Ruffo, della Filctem Cgil -. Quello che speriamo è che ci sia un rilancio, con prospettive occupazionali anche per quelle persone che hanno dovuto lasciare l'azienda".

Soddisfatto l'assessore al lavoro, Marco Lombardo: "Era la soluzione migliore, che abbiamo sempre caldeggiato: un’impresa del nostro territorio, un’impresa dello stesso settore tessile, un’impresa capace di garantire la continuità occupazionale della maggioranza delle lavoratrici. Ora ci aspettiamo che lo storico marchio possa essere rilanciato sia sul piano locale che su quello internazionale, attraverso l’innovazione del prodotto e la qualità del lavoro, e che un domani possano essere riassunte quelle persone che purtroppo ad oggi non sono riuscite a rientrare nell’organizzazione aziendale della newCo".

Per l'assessore regionale alle attività produttive Palma Costi, "si conclude una delicata vertenza che rischiava di cancellare un pezzo di storia del fashion dell’Emilia-Romagna e del Paese nonché di disperdere una produzione di qualità con le relative professionalità presenti in azienda".

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