Riscaldamento a Bologna, firmata l'ordinanza: ecco quando si potrà accendere

Slitta la data, la decisione è stata adottata in seguito al caldo anomalo registrato in città

L'insolito caldo di ottobre ha spinto il Comune di Bologna a posticipare l'accensione del riscaldamento

L'insolito caldo di ottobre ha spinto il Comune di Bologna a posticipare l'accensione del riscaldamento

Bologna, 13 ottobre 2023 – L'insolito caldo di ottobre ha spinto il Comune a posticipare l'accensione del riscaldamento. Il sindaco Matteo Lepore oggi ha firmato l'ordinanza che consente la riaccensione degli impianti a partire da domenica 22 ottobre, una settimana dopo la data prevista del 15 ottobre.

Sono esclusi dalla disposizione: ospedali, cliniche o case di cura, strutture protette e altri servizi sociali pubblici, scuole materne e asili nido, edifici adibiti ad attività industriali e artigianali nei casi legati ad esigenze tecnologiche o di produzione, piscine e saune, sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali, non collocate in stabili condominiali. Sono esclusi dall'ordinanza anche gli edifici con il riscaldamento interamente alimentato da fonti di energia rinnovabile che non genera emissioni. 

La decisione è stata adottata in particolare viste le temperature registrate in città dalle stazioni meteorologiche, sensibilmente al di sopra della media stagionale e la buona tolleranza e l’efficacia del posticipo già sperimentato con l'ordinanza dello scorso anno. Se la prossima settimana, però, "dovesse esserci un improvviso calo delle temperature sarà possibile, con una nuova ordinanza, anticipare l’accensione", fa sapere il Comune.

Il posticipo dell'accensione del riscaldamento, inoltre, si colloca nel solco del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas approvato lo scorso anno dal Ministero della Transizione Ecologica, che aveva rinviato l’accensione dei riscaldamenti dal 15 al 22 ottobre (per la zona climatica E di cui fa parte Bologna) per abbattere i consumi di gas naturale, attraverso l’introduzione di limiti di temperatura, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento.

L'ordinanza, infatti, prevede anche l'accensione dei termosifoni per un limite massimo di 13 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le 23 di ciascun giorno; a una temperatura massima di 19°C + 2°C di tolleranza per tutti gli edifici ad esclusione di quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili il cui limite rimane invariato a 18°C + 2°C di tolleranza.

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