Bologna, 5 gennaio 2021 - Il primo gesto del neosindaco Matteo Lepore, dal valore simbolico, è portare un mazzo di garofani rossi sulla tomba di Giuseppe Dozza, il sindaco della Liberazione, primo cittadino di Bologna dal 1945 al 1966. Poi il richiamo ai partiti dei sindaci, che era già stato un leit motiv della notte elettorale: "C'è un enorme spazio per i progressisti e i democratici, la credibilità dei sindaci può essere d'aiuto. Io penso che in questo momento avere persone come Sala, Manfredi, come spero Gualtieri, come Nardella e Decaro sia una grandissima opportunità per i progressisti democratici. Questa opportunità non va assolutamente persa".
Poi ringrazia le liste che l'hanno sostenuto, prende tempo sulla giunta anche se guarda con favore il boom di preferenze di Mattia Santori, la Sardina "che si è messa a disposizione delle istituzioni", ed di Emily Clancy capolista di Coalizione civica, che potrebbe essere assessora o vicesindaca.
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Qualche indicazione sulla squadra che verrà: metropolitana, con tante competenze, "alcuni civici e non solo politici sul modello delle città europee". Poi un salto in Comune "per fare la città più progressista d'Italia".
La visita alla tomba di Dozza
"Ho voluto attraversare la Certosa riservando un pensiero alle tante persone che non ci sono più e che lì riposano", scrive Lepore su Facebook. "Questo luogo ospita i nostri affetti più cari e privati. Conserva le nostre lacrime, i nostri sentimenti, i nostri valori. Ognuno di noi dentro sé li può ricordare. Da qui nasce il nostro futuro, gonfio di amore e di impegno. Per servire la città".
Matteo Lepore (video), 41 anni, guiderà la città di Bologna per i prossimi 5 anni. "Quella di oggi è la vittoria della città più progressista d'Italia": così ieri sera quando ormai i numeri davano per certa la sua vittoria al primo turno ha festeggiato (video) tra brindisi e abbracci.
Eletto al primo turno sindaco della città di Bologna, proprio nel giorno del Patrono della città, San Petronio appunto, Matteo Lepore ha conquistato il 61,9% dei voti, una percentuale mai realizzata prima da quando esiste almeno l'elezioni diretta del primo cittadino. Il suo diretto avversario Fabio Battistini si è invece fermato al 29,64%. Bassa anche l'affluenza ferma a 51,16%, in calo dell'8,5% rispetto alle ultime elezioni amministrative.
Con percentuali assolutamente più bassi gli altri candati sindaco: Marta Collot di Potere al popolo con il 2,49%, Stefano Sermenghi (Bfc) con il 2%. Sotto il 2% Dora Palumbo (Sinistra Unita) all'1,59%, Andrea Tosatto (3V) all'1,63%, Federico Bacchiocchi (Pcl) allo 0,41% e Luca Labanti (Equità territoriale) allo 0,33%.