MARIASOLE PICCHI
Cronaca

"Addio bar della Secante Ci mancheranno i clienti"

Rescisso il contratto di affitto, Simona Maggioli lascia il bancone dopo 25 anni. Ieri l’ultimo giorno di caffè e colazioni, tra abbracci e qualche lacrima

di Mariasole Picchi

Il Bar della Secante, attività storica lungo la secante, in direzione Forlì chiude i battenti, e non senza il dispiacere della signora Simona Maggioli, che gestisce e lavora nel bar da ben 25 anni. Con lei ieri, nell’ultimo giorno di lavoro, la clientela più affezionata, per fare colazione e regalarle un malinconico saluto. Ma come mai? "Il proprietario dell’area di servizio dove si trova anche il bar, e di altri due distributori nelle vicinanze, ha deciso di vendere – alza le spalle lei –, e il nuovo titolare non si rende disponibile a continuare il contratto di affitto del bar".

Così, come da legge, tre mesi fa è arrivata una lettera di disdetta. "Ma guardo il lato positivo – sorride Maggioli –: almeno potrò chiudere finalmente la partita Iva...". Il bar è nato proprio con Simona Maggioli e i suoi fratelli, che nel ’96 hanno avviato i lavor. E nonostante in quegli anni la secante fosse poco conosciuta, sono riusciti grazie a sacrifici e impegno a crearsi una buona clientela fissa, più tutti i lavoratori di passaggio che spesso tornavano, visto l’ottimo servizio e la cordialità di chi ci lavora.

"Se l’attività è andata bene – riconosce però Simona –, è stato anche grazie alla barista, Laura Giannini che qui lavora dal ’99 e che con la sua grinta e spontaneità ha conquistato i clienti". Il racconto dell’iltimo giorno? "Abbiamo messo a disposizione una scatola di fazzoletti – spiega Laura –: la gente arriva ad abbracciarci e spesso cade una lacrima sia a noi che a loro".

I clienti si dicono tutti molto dispiaciuti. Come Mauro Venturini, che esclama: "Ci mancherà, era una tappa fissa". O Fabrizio Gaudenzi: "Si stava bene qui, c’era un clima familiare". C’è da dire addio a una routine ma, si spera, non alle amicizie: "Sono ore tristi, ci tengo a ringraziare tutti i clienti che ci hanno sempre sostenuto, anche in questi due anni di pandemia – racconta la titolare –, anche se il divario tra prima e dopo il Covid si è sentito tanto".

Simona e Laura sono serene nonostante tutto e usano il classico detto: "Chiusa una porta si apre un portone". Vogliono godersi un po’ di meritato riposo e poi penseranno a cosa fare nel prossimo futuro. Dopotutto è stato un anno impegnativo per il bar, che un mese fa è stato chiuso per Covid, e subito dopo ha dovuto fare i conti con le pratiche per la cessazione dell’attività. "In questo 2021 non ci siamo fatte mancare niente", scherza Simona. "Vogliamo davvero bene ai nostri clienti – li saluta Laura –. Abbiamo riso, scherzato e anche litigato ma è stato bello così". Poi tira giù la serranda.