Amadori Cesena: una pace da due milioni di euro

Accordo extragiudiziale per l’uscita di Francesca (nipote del fondatore) dall’azienda di famiglia

Francesca Amadori sorride in una vecchia fotografia col popolare nonno Francesco, fondatore  del gruppo

Francesca Amadori sorride in una vecchia fotografia col popolare nonno Francesco, fondatore del gruppo

Cesena, 15 febbraio 2023 – Dopo più di un anno di aspre polemiche e di cause giudiziarie, lunedì è stato trovato un accordo tra Francesca Amadori e l’azienda di famiglia che l’aveva licenziata per assenteismo a gennaio dell’anno scorso. La giovane manager, dopo diciotto anni nei quali aveva guidato con piglio deciso, ma senza avere la qualifica di dirigente, la comunicazione dell’azienda di famiglia, ha accettato di farsi da parte rinunciando alla causa da 2,3 milioni già avviata davanti al giudice del lavoro del tribunale di Forlì, Luca Mascini. Dal canto suo l’azienda ha ritirato la causa civile per danno d’immagine nella quale chiedeva un risarcimento di 1,5 milioni.

Nello scarno comunicato congiunto diffuso ieri mattina dall’azienda e dagli avvocati di Francesca Amadori non si fa alcun cenno al contenuto dell’accordo, se non al fatto che Francesca Amadori, 45 anni, ha rinunciato alla richiesta di reintegro nel ruolo di responsabile della comunicazione del gruppo con la qualifica di dirigente che non le era mai stata riconosciuta, in vista di nuove sfide professionali. Nessun accenno alla parte economica, ma le voci che girano in città accreditano un risarcimento di 1,8-2 milioni di euro da versare a Francesca Amadori in più rate a garanzia del rispetto della clausola di riservatezza contenuta nell’accordo.

Che si potesse arrivare a una composizione bonaria della vertenza si era capito qualche giorno fa, quando il giudice Mascini aveva accolto la richiesta di rimandare la seconda udienza del processo dall’8 febbraio al 28 marzo. Ma l’accordo era vicino e non è stato necessario attendere la fine del prossimo mese.