MATTIA SANSAVINI
Cronaca

L’arbitro picchiato non si arrende. "Tornerò in campo a dirigere"

La reazione del 16enne dopo l’aggressione al torneo di Cesenatico

Un arbitro di basket (Foto di repertorio Isolapress)

Cesenatico, 31 marzo 2016 - «Sono scosso ma non smetterò di arbitrare. La violenza non può fermare i valori dello sport». Una frase, scolpita sul marmo. Queste le uniche parole strappate all’arbitro ragazzino che il lunedì di Pasqua è stato preso a pugni da un genitore all’Eurocamp di Cesenatico.

I famigliari hanno preferito non sporgere denuncia. «Non vogliamo clamore, né pubblicità. Ringraziamo la città di Cesenatico per la vicinanza». Le parole centellinate dalla famiglia del 16enne di Lecco finito all’ospedale per la follia di un padre-ultras, ci sono riportate dal sindaco di Cesenatico, Roberto Buda. Uno dei pochissimi ad essere riuscito a portare la sua solidarietà.

È Pasquetta, a Cesenatico. Da tutto il Nord Italia – oltre ad una compagine israeliana – decine di squadre di basket maschili e femminili sono scese al palazzetto per il torneo di Pasqua. L’arbitro ragazzino sta rientrando dal bar per raggiungere gli amici a bordo campo quando dall’alto sente le urla e le offese rivolte al direttore di gara che provengono dalla tribuna.

Lì nel mezzo c’è un 47enne di Como che inveisce, urla, offende. Sul parquet non si sta disputando la finale di Eurolega nella torcida di Belgrado ma una partita tra squadre di basket femminile under 16. Il giovane arbitro ha appena diretto la gara e nei suoi occhi brilla ancora la speranza di scalare il sogno: diventare arbitro di squadre professionistiche. Tra il pubblico risuona solo il vocione di questo 47enne che urla, insulta, inveisce contro ragazzini che potrebbero essere i suoi figli.

L’aggressore è un genitore, come emergerà dal racconto dei testimoni presenti al palazzo dello sport. L’arbitro si volta, esprime il suo sdegno con il classico «si vergogni, alla sua età...». Ma il genitore vede rosso. Si scatena.

Replica con insulti sempre più pesanti indirizzati a quel ragazzino dalla schiena dritta che non abbassa gli occhi ma insiste e tiene la posizione, a ‘gomiti alti’: «Si vergogni».

La violenza scocca improvvisa: il 47enne si getta addosso all’arbitro e gli sferra un pugno in faccia. Solo il blocco degli altri adulti presenti in tribuna impedisce che il genitore si accanisca su quel volto di bambino.

Il palazzetto dello sport di Cesenatico si blocca. Tutto è ammutolito, gelato da quel gesto improvviso. La partita, la gioia, il rumore di 2.200 ragazzini scesi in Riviera sognando una tripla impossibile, scoccata sul filo della sirena, si spegne. Sul posto arrivano i carabinieri e il 16enne di Lecco viene portato all’ospedale.

«Un atto vergognoso e indegno – commenta il sindaco, Roberto Buda – . Un gesto che purtroppo si colloca lungo una scia di violenza dilagante, soprattutto tra i genitori». La famiglia dell’arbitro ha però deciso di non sporgere denuncia. I genitori hanno accettato le scuse. Che per i più, però, non bastano.