EDOARDO TURCI
Cronaca

Il collare del santo e gli esorcismi: "Satana esiste, io lo combatto"

La Concattedrale di Sarsina custodisce un oggetto particolare usato per le benedizioni ai pellegrini Don Gabriele: "Non è con il collare di San Vicinio che si scaccia il demonio. I veri posseduti? Casi rari"

A Sarsina ogni 28 agosto si celebra San Vicinio, il santo vescovo a cui il demonio stesso ammise di dover cedere. Ai pellegrini viene imposto il collare che il santo usava fare penitenza. A destra, l’esorcista don Gabriele Foschi

Sarsina (Cesena), 8 giugno 2024 – Dal 2019 don Gabriele Foschi, 66 anni, parroco di Sant’Egidio di Cesena, svolge il servizio di esorcista alla Concattedrale di Sarsina, dove già del 2001 fino al 2010 aveva prestato la sua opera di prete-esorcista. Tutti i martedì della settimana riceve dai 30-40 pellegrini, giovani, coppie e anziani, alla ricerca di un sollievo dai disagi, dalla sofferenza interiore e forse anche dalla depressione.

Don Gabriele quindi il diavolo esiste?

"Certo, si manifesta attraverso la cattiveria, la malignità, la maldicenza, la malvagità e tutto questo non è solo opera dell’uomo ma determinata da influssi del maligno. Nella stragrande maggioranza dei casi non si tratta di possessione, che è la forma più grave, ma di vessazione oppure ossessione o forse infestazione, e in queste situazioni non si pratica l’esorcismo vero e proprio, ma si impartiscono benedizioni di carattere personale e conforti religiosi".

E il collare di San Vicinio, che richiama a Sarsina tanti pellegrini?

"Non ha niente a che vedere con l’esorcismo, che viene invece praticato con interventi di preghiera e benedizione più specifici che arrivano all’esorcismo vero e proprio. Una pratica che avviene così in tutto il mondo. A Sarsina vi si aggiunge questa bella e partecipata tradizione del collare, legata alla figura di San Vicinio, primo vescovo, che rappresenta un particolare segno di devozione che richiama i pellegrini e turisti alla potenza e intercessione con relativa benedizione del patrono".

Ricorda episodi particolari che dimostrano la presenza del diavolo?

"Una volta un uomo buttò giù una lastra di marmo pesantissima con le sole mani; un’altra persona è stata davanti a me più di mezz’ora in punta di piedi. Alcuni cambiavano voce o parlavano lingue sconosciute. Ho visto persone fragili acquisire una forza impressionante. Va aggiunto che non sempre è colpa del demonio, ma alla base vi sono anche forme patologiche pregresse di tipo psicotico o depressive che niente hanno a che fare la possessione".

È gravoso fare l’esorcista, ocorre una preparazione specifica?

"Dopo ogni intervento sento la stanchezza; non occorrono particolari doti, ma una vita sobria e piena convinzione dell’esercizio del bene nella fede in Dio. Per i nuovi sacerdoti esorcisti ora sono previsti corsi di formazione e affiancamento con altri esorcisti esperti e di lunga data".

Riguardo alla tradizione del collare ferreo (la cosiddetta "catena") usato a conclusione del rito di benedizione, è stata veicolata da una secolare tradizione. E in riferimento a questa, nel 2006 l’allora vescovo di Cesena-Sarsina ribadì che essa non va né accantonata né enfatizzata. La leggenda vuole che tale catena fosse usata da Vicinio - che morì verso l’anno 330, sembra il 28 agosto, giorno in cui si celebra la sua festa - come strumento penitenziale nel tempo di vita eremitica, anche se si attesta che nel medioevo esisteva una catena detta di San Vicinio, usata con funzione coercitiva per legare i posseduti dal demonio. Poiché la catena era custodita presso il sepolcro del protovescovo di Sarsina, divenne naturale deduzione collegarla al santo. In ogni caso - ha sempre raccomandato la Chiesa - il collare non considerato un attrezzo magico o un amuleto, ma uno strumento di benedizione e di apertura alla fede.