Gianluca Gorini, bufera sullo chef. Alla gogna per una foto

Durante lo Gelinaz, gara tra chef internazionali, scherza sul collega cinese. L’indignazione in breve fa il giro del mondo. Poi le scuse, accettate

Gianluca Gorini, nella foto postata per le scuse e nel riquadro il post incriminato

Gianluca Gorini, nella foto postata per le scuse e nel riquadro il post incriminato

Cesena, 6 dicembre 2019 - Doveva essere uno dei tanti riconoscimenti arrivati, nell’ultimo scorcio dell’anno, allo chef Gianluca Gorini , titolare del ristorante DaGorini di San Piero in Bagno, fresco di stella Michelin. Ma si è rivelato un boomerang: colpa dei social network, che ormai fungono da colossale cassa di risonanza a quelle che, un tempo, sarebbero state bollate solo come banali ingenuità. All’origine di tutto, il mega-evento gastronomico ‘Gelinaz’, cui partecipano circa 150 chef da tutto il mondo: ognuno di essi viene invitato a estrarre a sorte il nome di un altro chef del circuito, per interpretare alla propria maniera otto ricette firmate dal collega sorteggiato.

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Il menu remixato viene dunque servito agli ospiti del proprio ristorante – in contemporanea con tutti gli altri chef coinvolti – nella serata del 3 dicembre. Quest’anno, accanto a nomi di superstar come Massimo Bottura e Carlo Cracco, figurava anche quello, unico in Romagna, di Gianluca Gorini. Gemellato con Victor Liong, giovane chef cinese, titolare del ristorante Lee Ho Fook di Melbourne, Gorini ha espresso l’entusiasmo per il sorteggio con una foto sui social. Una foto che, pur essendo stata prontamente rimossa, è rimasta online abbastanza per saltare all’occhio sia di Liong, sia del pubblico. E ha scatenato, in poche ore, un’ondata di sdegno così feroce da catalizzare persino l’attenzione del quotidiano britannico The Independent.

Catturato prima della cancellazione e rimandato su Twitter da una ristoratrice di Toronto, il post incriminato mostrava infatti Gorini e la sua brigata di cucina tirare indietro gli occhi con le dita - per mimare i tratti caratteristici dei volti asiatici - e indossare i tipici cappelli giapponesi a forma di cono. Dimenticando che Victor Liong fosse, in realtà, cinese. Trovate goliardiche e maldestre, la cui eco non avrebbe oltrepassato la porta della cucina, se non ci fossero stati i social: è così che si è sollevato un polverone da un capo all’altro del globo e Gorini è stato tacciato di razzismo.

Scorrendo i commenti negativi riversati sul suo profilo Instagram, c’è chi ricorda di essere stato vittima di bullismo per i propri tratti asiatici e, addirittura, chi invita a boicottare per sempre il suo ristorante. Una pioggia di critiche da ogni dove, che lo chef ha cercato di arginare pubblicando, in inglese, un lungo post di scuse. In cui si legge, tra l’altro: “Non avrei mai pensato che una foto potesse provocare tutto questo. Sono contro ogni forma di violenza e razzismo. Credo fermamente nel confronto come stimolo per la crescita mia e delle generazioni a venire. Chiedo scusa a tutti coloro che ho offeso”.

Lo chef conclude rivolgendosi al suo omologo cinese che, in precedenza, non aveva mancato di mostrargli la sua irritazione per il post in questione: “Victor, desidero invitarti come ospite nel mio ristorante, per celebrare il valore dei rapporti fra culture diverse e preparare insieme una cena a quattro mani“. Scuse sentite e sincere che, pur non avendo convinto del tutto la platea social, sono arrivate dritte al cuore di Liong, il quale è intervenuto per difendere pubblicamente il collega e cercare di mettere a tacere le polemiche, che nel frattempo ieri per tutto il giorno sono proseguite.