
Pierpaolo Bisoli è rimasto nel cuore dei tifosi del Cavalluccio
Maraffone, sole e stessa spiaggia e stesso mare con gli amici di sempre, quando fischietto e tuta da allenatore sono momentaneamente a riposo. Pierpaolo Bisoli abita a Cesenatico, per ora non lavora in attesa di una chiamata da qualche squadra. "Gioco a carte e mi tengo in forma, anche se al momento non posso giocare a tennis per un problema alla cervicale. Mi dispiace perché è il mio sport preferito".
Naturalmente l’allenatore più vincente della storia del Cesena si tiene informato su ciò che succede nel mondo del calcio, in particolare della serie B. Suo figlio Dimitri si è già conquistato simpatia e leadership al Cesena. "Sono contento, è un bravo ragazzo e non avevo dubbi che potesse entrare bene nell’ambiente. Tiene molto alla squadra e porta valori importanti, testimoniati anche da ben nove anni al Brescia. Non ci fosse stato il Cesena sarebbe restato ancora in Lombardia, nonostante l’abbiano chiamato molte squadre. A Brescia ha creato una storia bella e sono certo che succederà lo stesso a Cesena".
Peccato che non trovi casa a Cesena. "Non c’è ancora riuscito, per ora vive in mansarda da noi. Ogni tanto va a Gambettola a casa dei suoceri per essere più vicino allo stadio".
Cosa si prova ad allenare un figlio come le è successo a Brescia? "Lo tratto uguale agli altri. Due volte l’ho anche tolto dal campo perché non stava dando quello che di solito offre alla squadra. Meritava di uscire e l’ho tolto, senza pensare minimamente che fosse mio figlio. Mi comporto da allenatore. Poi è naturale che dopo la partita ci si possa ritrovare a cena con le nostre famiglie, ma incontro mio figlio non il mio giocatore. E’ stato semplice allenarlo, se meritava stava in campo, altrimenti stava in panchina. Credo abbia patito più lui la situazione".
Secondo lei quale è il ruolo ideale per Dimitri? “Mezzala di inserimento, anche per stare vicino alla zona gol. Ha capacità di lettura tattica importante. Col Bari lo misi difensore centrale, fra 3 o 4 anni lo vedo braccetto centrale o laterale".
Quando segnò col Brescia corse ad abbracciarla. "Era un momento particolare, venivamo da tanti pareggi, mi sentiva in pericolo, ha pensato più al babbo che all’allenatore".
Come vede la prossima B? "Mercato difficile, sarà inferiore agli altri anni. Tutti hanno problemi economici, le società devono essere brave a non indebitarsi, a non fare il passo troppo lungo. La serie B non è messa benissimo, girano pochi soldi, il livello si sta abbassando".
Il giocatore ideale per il Cesena, a prescindere da Dimitri? "Cuore, grinta e attaccamento alla maglia. Qui il pubblico è importante, un blocco che vive il calcio 7 giorni su 7. Serve gente che viva il calcio come la propria vita".