
La frana sulla provinciale 13 alle porte di Ponte Uso, frazione di Sogliano
Alle porte di Ponte Uso, frazione di Sogliano, fa sempre più paura la frana sulla provinciale 13 Uso, soprattutto per la disastrosa situazione che si potrebbe creare in caso di nuove piogge. Dopo 27 anni di proteste e di richieste, il 16 maggio 2023 l’irreparabile. I massi ciclopici si staccarono e c’era il rischio che venissero trascinati dalla parte opposta dalla provinciale 13 dove ci sono, sotto il dislivello della strada, decine di abitazioni. La sindaca Tania Bocchini dispose immediatamente l’evacuazione di 52 persone che poterono rientrare nelle loro case solo quando i tecnici, dopo vari sopralluoghi, constatarono che i massi, dopo avere invaso totalmente i parcheggi, si erano fermati ai bordi della corsia a monte della provinciale. Ma il problema resta, nulla è stato fatto e la gente vive nel terrore. Otto anni fa furono eseguiti, dopo altri quattro di attesa, i lavori di ripristino e consolidamento del muro di cinta per bloccare il movimento franoso. Tredici anni fa una piccola parte di terreno era franato sul parcheggio laterale della carreggiata e la Provincia aveva detto che entro l’estate 2013 sarebbero iniziati i lavori. Invece nulla è stato fatto e nel frattempo l’entità della frana era più che triplicata, la spinta del terreno sotto la pressione dell’acqua caduta aveva letteralmente capovolto una quindicina dei cinquanta metri di un muro di contenimento costruito ventinove anni fa, proprio per proteggere strade e case da una frana in atto allora. La parte franata avanzava e stava lambendo la carreggiata e l’altra parte della cinta muraria si era piegata verso la strada. Più la frana si espandeva più i costi lievitavano. I tecnici della Provincia dissero che sarebbero serviti 100mila euro. Poi il grande smottamento è stato sistemato con il collocamento di massi ciclopici. Ma il movimento franoso ha ricominciato a muoversi spingendo verso la provinciale 13 Uso e ha spostato i massi ciclopici, come era accaduto con il muro di cemento armato dieci anni fa. La Provincia ha provveduto a segnalare il pericolo mettendo cartelli stradali e paletti. E ora serve un nuovo intervento. I residenti hanno paura che si crei uno smottamento di terreno che finisca sopra le case di fronte, dall’altra parte della provinciale. Pericolo e paura si fondono, i residenti dicono che i massi si stanno spostando ogni mese di più.
Ermanno Pasolini