
L’assessore Christian Castorri invita ad avere cura della nostra città. I muri presi di mira dai vandali sono tantissimi: in centro, sotto i viadotti,. alla stazione, nelle scuole e l’ultimo scempio al Campus Universitario. .
Nato come forma di espressione culturale nelle città degli anni ’60 e ’70, il writing ha attraversato diverse fasi, trasformandosi da semplice atto di ribellione giovanile a movimento artistico affermato. Ma il segno, lasciato sui muri delle città (che siano pubblici o privati poco importa agli autori delle scritte e degli imbrattamenti), spesso si trasforma in vandalismo vero e proprio. Che non può rimanere impunito. Anche Cesena è tra le città colpite da questo fenomeno. L’ultimo, e più eclatante episodio, risale alla notte del 19 febbraio scorso. Gli imbrattatori hanno preso di mira la sede del Campus universitario di Cesena in via Niccolò Macchiavelli. Di certo i responsabili non hanno creato raffigurazioni geniali o opere d’arte, ma scritte, a caratteri cubitali e di colore rosso, con messaggi contro i vaccini e altre accuse deliranti. "Un atto di vandalismo e inciviltà" criticato da più parti. I writers, anche a Cesena, hanno come bersaglio muri di abitazioni private, come in via Montalti, vicino alla biblioteca Malatestiana, via Righi, via Verzaglia, via Angeloni e via Tito Maccio Plauto. Si intrufolano sotto i viadotti, come il viadotto Kennedy, o al sottopasso Cervese vicino alla stazione, in quei luoghi dove è più semplice intervenire senza farsi notare. Deturpano la zona della stazione ferroviaria, e imbrattano i muri delle scuole, come è accaduto al liceo scientifico Augusto Righi (nella foto) e al liceo linguistico Ilaria Alpi, ancora macchiati dalla mano dei vandali. E ancora troviamo murales e scritte in via Werter Ricchi e in via Riccardo Bacchelli dietro all’Iper Coop. Ma sono tanti gli angoli di Cesena che nascondon scritte, insulti, sfoghi e minacce. Una situazione che deve finire, ma che non si sa come arginare.
"All’università – dice Christian Castorri, assessore in Comune ai lavori pubblici, mobilità e sport – c’è già stato un primo intervento per ripulire i muri, ma è necessaria un’operazione più ampia perché le scritte sono di grandi dimensioni e sono estese su tutta la facciata. Questi atti sono imprevedibili, ci si addormenta la sera e ci si risveglia la mattina con i muri imbrattati". "L’intervento del Comune – continua Castorri – viene fatto nei nostri edifici, non in quelli privati o dell’università e dei licei. Ovviamente, quando capita di ritrovare muri imbrattati di edifici pubblici e luoghi significativi cerchiamo di intervenire in modo tempestivo perché, oltre al danno estetico, gli imbrattamenti possono contribuire ad aumentare il degrado e la percezione di sicurezza da parte dei cittadini".
Si cerca in tutti i modi di limitare il fenomeno. "La città – conclude Castorri – è presidiata dalle telecamere, ma non sempre sono sufficienti a scongiurare questi episodi. Dobbiamo sensibilizzare il più possibile i cittadini all’educazione e dare l’esempio ai nostri giovani. Sono tanti i comportamenti incivili da evitare: come buttare i mozziconi di sigaretta a terra, non pulire i bisogni dei cani, o gettare i rifiuti nel posto sbagliato o la cartaccia dal finestrino dell’auto. Dobbiamo avere a cuore la cura della città. Così facendo daremo il buon esempio ai giovani: non punendoli, ma comportandoci civilmente".