REDAZIONE CESENA

Padre Guglielmo venerabile. Celebrazione con il vescovo

Stasera, alle 20, nel convento dei Cappuccini la messa e la lettura del Decreto del Dicastero delle cause dei santi che riconosce al ’Padre Pio della Romagna’ le virtù eroiche, in attesa della beatificazione.

Padre Guglielmo venerabile. Celebrazione con il vescovo

Si avvicina l’onore degli altari per padre Guglielmo Gattiani, il ‘padre Pio della Romagna’. Papa Francesco il 23 maggio ha dato il via libera al Decreto ‘super virtutibus et fama sanctitatis’ dichiarandolo ‘venerabile’. Diventerà beato se la Congregazione delle cause e dei santi stabilirà l’esistenza di un miracolo ottenuto grazie alla sua intercessione. Guglielmo nacque nel 1914 a Badi, frazione del Comune di Castel di Casio (Bologna), a soli 15 anni entrò nell’Ordine dei Cappuccini a Cesena e fu ordinato sacerdote nel 1938, dopo qualche anno divenne maestro dei novizi. In città rimase fino al 1980 quando, dopo una ricca esperienza spirituale in Terra Santa, venne destinato a Faenza, dove morì il 15 dicembre del 1999. Il suo corpo è sepolto nel porticato della chiesa dei Cappuccini di Cesena. La sua fama di santità lo aveva accompagnato già in vita. Autentico testimone degli insegnamenti evangelici, padre Guglielmo visse sempre l’altissima povertà, così come vuole la regola di San Francesco. Viene definito "buon samaritano delle sofferenze umane" e "infaticabile dispensatore della misericordia di Dio per tutti". La gente, infatti, lo invitava nelle case e negli ospedali per consolare e benedire gli ammalati. Vi andava di sera e vi restava fino a tardi, rimanendo in ginocchio accanto al letto, finché l’ammalato non si fosse confessato. Celebre poi la frase di padre Pio, che a un pellegrino giunto dalla Romagna a San Giovanni Rotondo disse: "Cosa venite a fare da me? Avete padre Guglielmo, andate da lui". Proprio nel convento dei Cappuccini verrà celebrata questa sera, alle 20, la messa del vescovo Douglas Regattieri, con la presenza di frate Carlo Calloni (postulatore generale dei Cappuccini) che darà lettura del Decreto del Dicastero delle cause dei santi che ne riconosce le virtù eroiche. Non aveva dubbi padre Giorgio Busni, che è stato fin dall’inizio promotore della causa di beatificazione di padre Guglielmo. "E’ un traguardo bello per la Chiesa e un invito per noi, che lo abbiamo conosciuto, a seguirne l’esempio. Certo la sua era una santità preconciliare ed estrema, da parte nostra possiamo fare cose più semplici, alla nostra portata. Il santo, infatti, non è uno che fa cose straordinarie, ma che vive la vita di tutti i giorni in modo straordinario. Nonostante siano passati 25 anni dalla sua morte, sono ancora numerosi i fedeli a lui devoti. Ma molti sono morti e i giovani non lo conoscono. È importante mantenerne viva l’esperienza", commenta padre Busni, che attualmente sta svolgendo il suo servizio pastorale all’Istituto di riabilitazione di Montecatone (Imola). Servono comunque altri passi per raggiungere la santità. Come la beatificazione, che permette il culto in un luogo particolare e apre la strada alla canonizzazione. Quest’ultima ne stabilisce l’iscrizione nel catalogo dei santi e che la memoria si possa celebrare nella Chiesa universale.

Entrambi devono essere supportati dal verificarsi di miracoli che, per la teologia cattolica, sono eventi eccezionali, che vanno oltre il consueto ordine della natura. Una guarigione inspiegabile di una persona molto vicina a padre Guglielmo era già emersa nel corso delle testimonianze raccolte durante la fase diocesana della causa di beatificazione (avviata nel 2006 e conclusasi nel 2011 in cui ottenne il titolo di ‘Servo di Dio’). Di questo però non si terrà conto, in quanto il miracolo deve avvenire successivamente alla dichiarazione di ‘venerabile’. Al cappuccino è dedicato il docufilm ‘Padre Guglielmo, carisma e mistero’ che verrà proiettato in anteprima il 14 giugno al cineteatro Victor di San Vittore alle 21 (tutto esaurito, ma seguiranno altre proiezioni il lunedì e martedì seguenti). È diretto dal regista riminese Roberto Vecchi che ne ha curato i contenuti insieme al giornalista Simone Ortolani. Le riprese sono state realizzate anche a Cesena e Sorrivoli. La pellicola contiene preziose testimonianze di vescovi, sacerdoti, confratelli che ne hanno condiviso anni di vita religiosa, monache di clausura, fedeli delle più disparate provenienze e amici e conoscenti vicino a questo carismatico frate francescano.

Francesca Siroli