
Cesena, 23 febbraio 2024 – Le capacità dell’essere umano unite alla precisione della macchina e alla generosità di due aziende del territorio. Nei reparti operatori dell’ospedale Bufalini di Cesena già da alcuni mesi si può contare sul preziosissimo apporto di una nuova figura, che promette di rivoluzionare l’impatto e l’efficacia della chirurgia sui pazienti: il sistema robotico Da Vinci Xi, che ogni giorno affianca i camici bianchi in carne e ossa con l’intento di garantire almeno 250 interventi all’anno facendo pienamente fronte alle esigenze del territorio e anzi riuscendo anche a soddisfare le richieste dei pazienti che raggiungeranno il nosocomio cesenate da altre zone d’Italia.

A rendere possibile l’importante passo avanti tecnologico è stata la generosità dei Gruppi Amadori e Orogel che sono intervenuti con una donazione complessiva di oltre un milione e mezzo di euro.
Gli ambiti di applicazione
Entrando nello specifico, il sistema robotico rappresenta l’ultima evoluzione della chirurgia mininvasiva in grado di consentire al professionista che lo utilizza di operare manovrando a distanza quattro braccia robotizzate restando seduto a una consolle. La strumentazione è entrata in funzione a inizio dicembre coi primi interventi in campo urologico, dopo di che il suo utilizzo è stato progressivamente implementato, tanto che oggi ‘Da Vinci Xi’ viene impiegato pure nelle procedure chirurgiche più complesse (soprattutto in campo oncologico) che spaziano dalla chirurgia generale e d’urgenza, alla ginecologia e alla chirurgia a degenza breve. Nel prossimo futuro si aggiungeranno anche gli utilizzi in otorinolaringoiatria.
I vantaggi
I benefici sono molteplici. Prima di tutto viene aumentata la precisione del chirurgo, garantendo libertà dei movimenti, maggior facilità di ‘accesso’ alle aree del corpo umano più difficili da raggiungere e incisioni ridotte. I pazienti possono in questo modo beneficiare di un minor dolore post operatorio, di tempi di recupero più rapidi e degenze più brevi.
Le caratteristiche
Il sistema robotico è caratterizzato da tre componenti: un carrello ‘Visione’ che contiene l’unità centrale di elaborazione dell’immagine, una consolle dove si siede il chirurgo che governa l’intervento e che muove a distanza gli strumenti attraverso due manipolatori e dei pedali e, infine, il ‘carrello paziente’ che porta gli strumenti robotizzati al letto operatorio.
Il carrello è composto da quattro braccia mobili e interscambiabili dedicate al supporto della fibra ottica e degli strumenti chirurgici che vanno da 5 fino a un massimo di 8 millimetri.
Il robot traduce i movimenti del chirurgo in modo intuitivo, consentendo un controllo completo e garantendo una visione tridimensionale del campo operatorio, con la possibilità di contare su ingrandimenti fino a 10 volte. La libertà di movimento su 7 assi e una rotazione di circa 540 gradi consentono una chirurgia multiquadrante in grado di eseguire anche interventi complessi che prevedono operazioni su organi posizionati appunto in diversi ‘quadranti’ anatomici. E’ anche possibile utilizzare un simulatore, adatto alla formazione del personale medico in ambiente virtuale.
Gli interventi
Dal novembre del 2022 fino a oggi all’ospedale Bufalini sono stati effettuati 111 interventi di chirurgia robotica. Di questi, 26 sono stati eseguiti dal nuovo ‘Da Vinci Xi’: 9 in urologia, 7 in chirurgia generale e d’urgenza, 6 in chirurgia a degenza breve e 4 in ostetricia ginecologia. L’obiettivo annunciato è appunto quello di arrivare a 250 nell’arco di ogni anno, attraverso l’utilizzo quotidiano.
La donazione
Le aziende Amadori e Orogel, realtà di livello nazionale con le radici fortemente ancorate al territorio cesenate, hanno sostenuto la totalità del costo dell’intervento, 1.586.000 euro, dividendoselo in parti uguali.