
di Giacomo Mascellani
Mentre prosegue la causa fra il Comune di Cesenatico e Socim Spa, la ditta che aveva vinto l’appalto per la costruzione della nuova scuola elementare in viale Torino, i recenti sviluppi del contenzioso infiammano la polemica.
Ricordiamo che la ditta aprì il cantiere nel luglio 2020, poi iniziarono i dissapori fra le parti, sino alla rottura maturata nella primavera 2021, quando le parti finirono a dialogare tramite avvocati. Il Comune affidò poi i lavori alla ditta seconda in graduatoria, la Scientia Srl di Forlì. Lo scorso mese di ottobre il tribunale di Forlì ha respinto l’istanza cautelare presentata dalla Socim in merito alla richiesta di inibire il Comune all’incameramento della fideiussione e in merito alla richiesta di sospensione della risoluzione contrattuale per inadempimento, condannando in solido Socim Spa e la compagnia assicurativa anche alle spese di lite per oltre 10mila euro in favore del Comune. Recentemente il Tar dell’Emilia-Romagna ha respinto il ricorso di Socim Spa contro il Comune, in merito alla decadenza dell’aggiudicazione dei lavori in seguito a dichiarazioni non veritiere rese in sede di gara d’appalto dalla stessa ditta; il Tar ha anche condannato Socim al pagamento di 4mila euro per le spese di giudizio.
Sulla questione interviene Antonio De Rosa, amministratore di Socim: "In primo luogo il Tar non ha dato affatto ragione al Comune di Cesenatico, ma ha semplicemente dichiarato la propria incompetenza sulla materia, rimandando al Giudice civile, presso il quale è aperto il contenzioso, anche l’argomento della decadenza; quindi il Comune non ha vinto alcunché e la condanna alle spese legali di 4mila euro è la conseguenza non del torto, ma di aver fatto richiesta ad un tribunale sbagliato, secondo il giudice amministrativo. Ovviamente l’impresa valuta il ricorso al Consiglio di Stato, poiché è lo stesso Comune ad avere indicato nell’atto impugnato che un eventuale ricorso andava posto al Tar".
"Riguardo invece il giudizio inter partes precedentemente discusso in tribunale a Forlì – prosegue – questi riguardava la restituzione delle somme che il Comune aveva anticipato alla Socim ed è quindi logico che le stesse fossero restituite, non essendo il giudizio vero e proprio nemmeno iniziato".
De Rosa continua a contestare il progetto strutturale: "Il fatto importante è che si sta costruendo una scuola, secondo un progetto strutturale ritenuto insicuro dallo stesso Comune di Cesenatico, al punto da realizzarne un altro, che doveva eseguire la nostra ditta. Per verificarlo è sufficiente visionare le autorizzazioni sismiche 1521 e 1821 presso l’ufficio sismica del Comune. Inoltre sarebbe interessante sapere perché si è dimesso il direttore tecnico delle strutture, nominato dallo stesso Comune. In ogni caso quello che conta è che i bambini abbiano una scuola sicura ed è su questo che bisogna vigilare".
Dal Comune arriva la replica del sindaco, Matteo Gozzoli: "Siamo noi ad aver eccepito che il giudice amministrativo non poteva decidere la questione, essendo già pendente la causa davanti al giudice ordinario, quindi il Tar ha dato ragione a noi, anche perché diversamente non avrebbe condannato la controparte alle spese di lite. Inoltre Socim se sapeva che le somme andavano restituite, non avrebbe dovuto avviare il giudizio, ma restituirle, invece ha proposto ricorso e ha perso. Sulle affermazioni pesanti anche dal punto di vista penale, in merito al progetto, stiamo valutando come agire. La cosa più importante è che, senza loro, un’altra ditta con il progetto approvato in sede di gara sta costruendo la scuola senza problemi".