REDAZIONE CESENA

"Sono stata emarginata dalla mia classe, entrare a scuola era come salire su un ring e combattere"

"Sono stata emarginata dalla mia classe, entrare a scuola era come salire su un ring e combattere"

"Com’è essere emarginati?". Ne parla Dea della II A della scuola media di Sogliano. "Gli altri - dice la studentessa - non sanno neanche cosa voglia dire. Entrare a scuola, per me, fino a qualche tempo fa, era come salire sul ring e iniziare un combattimento. Emarginazione vuol dire essere scelta per ultima in un gruppo di gioco oppure quando dici una frase, e i compagni devono sempre ripeterla in modo scherzoso, e non capiscono che gli scherzi, quando vengono fatti ripetutamente stancano. Mi sono spesso sentita un po’ emarginata, fin dall’asilo, quando, un giorno, una mia ‘amica’ per gelosia mi ruppe due denti, e sono sicura che non fosse stato un incidente". "Gli altri per qualche ragione continua - la maggior parte delle volte, mi escludevano; io ho cercato anche di cambiare carattere per riuscire a piacere, per risultare simpatica, e ora non mi riconosco nemmeno più; ho cercato di socializzare anche con le persone, che mi stavano antipatiche; poi, specialmente a scuola, compagni e amici, che credevo tali, hanno sempre insultato il mio aspetto fisico per le mie gambe e per un po’ di pancetta. Così, quando ero in quarta elementare, smisi di mangiare sia a casa, sia a scuola. Nessuno si era accorto che ero arrivata a perdere 5 chili in un mese; quando i miei lo scoprirono, perché glielo dissi io, ero già un po’ malata; mi portarono dalla pediatra, e per due mesi presi delle medicine, e mi rimisi in sesto. Alla fine cambiai scuola; ora sono alla Calamandrei, a Sogliano al Rubicone, ed è un’altra storia!".

Dea Antonelli, II A ’Piero Calamandrei’ di Sogliano