Civitanova, acido contro la ex. Lei esce da Rianimazione. Ramadani davanti al giudice

Agguato meditato a lungo: il coltello comprato due giorni prima

I soccorsi alla ragazza aggredita da Ramadani, prima con l'acido poi a coltellate

I soccorsi alla ragazza aggredita da Ramadani, prima con l'acido poi a coltellate

Civitanova, 20 novembre 2018 - Freddo, algido, un automa. Così è apparso agli inquirenti che lo hanno interrogato Sheval Ramadani, il 32enne arrestato per aver accoltellato la ex che di lui non voleva più saperne (VIDEO). Non si è pentito il macedone, che questa mattina alle 9.30 dovrà comparire davanti al gip del tribunale di Macerata per la convalida degli arresti, assistito dall’avvocato Sandro Pugliese. Intanto la sua vittima ieri pomeriggio è uscita da Rianimazione ed è stata trasferita nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Civitanova (FOTO).

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«È sveglia, stubata e le sue condizioni sono buone. Nei prossimi giorni scioglieremo la prognosi, ma sta bene e siamo ottimisti» spiega il dottor Stefano De Luca, primario chirurgo all’ospedale di Civitanova dove sabato sera la trentenne rumena è stata operata d’urgenza per tamponare l’emorragia interna provocata dalla lesione al fegato, raggiunto da una delle tre coltellate (VIDEO) (due alla schiena e la terza all’addome) sferrate dal suo aggressore sabato pomeriggio (FOTO). Nessuna conseguenza invece in volto e agli occhi provocata dal lancio di acido muriatico avvenuto sulla strada, prima che la donna si rifugiasse dentro il locale Tonno e Salmone, dove è stata inseguita dal suo ex che nel bagno ha tentato di ammazzarla. E se non c’è riuscito è solo grazie all’intervento del titolare del ristorante, Riccardo Scoponi, che si è gettato addosso all’uomo bloccandolo, disarmandolo e tenendolo a bada fino all’arrivo della volante della polizia.

Riccardo Scoponi
Riccardo Scoponi

Il quadro accusatorio è completo e il 32enne, rinchiuso nel carcere di Ancona, dovrà rispondere dei reati di tentato omicidio aggravato, lesioni personali e porto abusivo di coltello a serramanico. Gli vengono contestate anche le aggravanti, per aver commesso l'agguato con premeditazione in quanto aveva acquistato il coltello due giorni prima e la bottiglia di acido muriatico due ore prima l’agguato, alle 16.20, in un negozio gestito da cinesi con l’obiettivo di sfregiare la ragazza e ammazzarla. Gli inquirenti contestano anche il proposito di vendetta per ragioni economiche, legate all’acquisto di sostanze stupefacenti.

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La relazione tra i due durava da almeno due anni. Poi la decisione della ragazza, che lavora a Civitanova nel night Top Club, di chiudere i rapporti. «Mi ha rovinato, la dovevo ammazzare», ha detto lui, sempre lucido, davanti agli agenti che lo hanno interrogato e a cui ha raccontato di aver lasciato, per la rumena, anche la moglie. La ragazza vive a Civitanova, in un appartamento che divide con alcune amiche, vicino alla zona in cui è avvenuta l’aggressione sabato, alle 18.40, prima con il lancio di acido sulla rampa pedonale del sottopasso che collega corso Vittorio Emanuele e via Indipendenza e subito dopo con le coltellate dentro il ristorante. Ieri in città sono arrivati i genitori dalla Romania. Il fratello, che vive in Italia, è atteso oggi. Sempre oggi, se sarà in condizioni, dovrebbe essere ascoltata dagli inquirenti.