Bollettino Coronavirus Emilia Romagna 9 maggio, altri 30 morti e 121 nuovi casi

Ultimo giorno da commissario per Sergio Venturi, segui sul nostro sito la sua diretta d'addio: "Fase finale della curva epidemica"

Coronavirus, l'epidemia in Emilia Romagna è in forte calo (Attalmi)

Coronavirus, l'epidemia in Emilia Romagna è in forte calo (Attalmi)

Bologna, 9 maggio 2020 - Si chiude oggi in Emilia Romagna il mandato del commissario ad acta per l'emergenza Coronavirus di Sergio Venturi, ex assessore alla Sanità regionale che sui social è diventato quasi una 'star', protagonista anche di un gruppo Facebook, "Bravo dottor Sergio Venturi".

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Oggi in Emilia Romagna i decessi restano alti, sono 30 le vittime, ma restano stabili i contagi, nel trend di decrescita: oggi sono 121 i nuovi casi. Nell'ultima diretta social, che si può rivedere qui sotto, il commissario commenta: "Mi sarebbe piaciuto arrivare alla mia ultima giornata senza morti, ma purtroppo non è accaduto, sarà l'ultimo numero ad arrivare a zero. Siamo comunque alla fase finale della curva epidemica. Ma è importante continuare ad essere prudenti". Venturi, prima dei ringraziamenti, ricorda i tre sintomi principali del Covid-19: "Febbre, tosse e forte stanchezza".

E ripete le due parole della Fase 2: "Responsabilità verso gli altri, per non far ricrescere l'epidemia e senza bisogno di imposizioni. Consiglio a tutti di utilizzare la mascherina anche all'aperto. Rispetto è l'altra parola, per quelli che ci hanno aiutato, tutti quelli che hanno lavorato per far sì che questa malattia, per chi l'ha avuta, passasse bene. Ora dobbiamo avere fiducia nel futuro"

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Emilia Romagna, la mappa del contagio

In Emilia Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 26.719 casi di positività, 121 in più rispetto a ieri. I test effettuati hanno raggiunto quota 227.366 (+5.500). Le nuove guarigioni oggi sono 420 (15.491 in totale), mentre continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -329, passando dai 7.730 registrati ieri agli odierni 7.401. Per un differenziale fra guariti complessivi e malati effettivi di 8.090, fra i più alti nel Paese.

Questi i dati - accertati alle 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia e comunicati dalla Regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.346 a Piacenza (12 in più rispetto a ieri), 3.285 a Parma (19 in più), 4.835 a Reggio Emilia (16 in più), 3.792 a Modena (13 in più), 4.363 a Bologna (31 in più), 388 le positività registrate a Imola ( nessuna variazione ), 972 a Ferrara (2 in più). In Romagna sono complessivamente 4.738 (28 in più), di cui 995 a Ravenna (2 in più), 926 a Forlì (6 in più), 749 a Cesena (8 in più), 2.068 a Rimini (12 in più).

I decessi in Emilia Romagna del 9 maggio

Sono 30 i nuovi decessi: 16 uomini e 14 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.827. I nuovi decessi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 2 in quella di Parma, 3 in quella di Reggio Emilia, 5 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 2 in quella di Ravenna, 1 a Ferrara, 2 in quella di Forlì-Cesena (entrambi nel forlivese), 3 in quella di Rimini.   

Gli altri numeri

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 4.963, -259 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 155 (-8). Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-76).

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 15.491 (+420): 2.598 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 12.893 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

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Emergenza coronavirus, impegnati oltre 9mila volontari

Sono oltre 9mila (9.196) i volontari emiliano-romagnoli di Protezione civile che hanno prestato la loro opera nella Fase 1 dell’emergenza Coronavirus. Una risposta corale delle associazioni locali mobilitate dalla Protezione civile, che hanno sostenuto il servizio sanitario regionale e gli enti territoriali per garantire i servizi essenziali in tutto il delicato periodo di massima diffusione del virus.

Nei primi venti giorni hanno effettuato il monitoraggio della temperatura dei viaggiatori in arrivo o transito presso gli aeroporti di Bologna, Parma e Rimini, nonché agli autotrasportatori in ingresso e uscita dal porto di Ravenna, a supporto della Prefettura.

E poi tra le tante attività svolte, hanno aiutato la sanità regionale con l’allestimento dei numerosi punti pre-triage, da Piacenza a Rimini, presso gli ospedali, le cliniche, le carceri, le caserme e le stazioni ferroviarie.

Inoltre, hanno assicurato il trasporto dei pazienti, dei referti, dei campioni biologici e delle attrezzature sanitarie laddove c’era bisogno e hanno accolto i medici e i volontari della task force del Dipartimento nazionale di Protezione civile aiutandoli ad arrivare velocemente negli ospedali loro assegnati.

Grazie a loro sono state allestite rapidamente le strutture dedicate alla quarantena delle persone che non potevano, per ragioni di sicurezza, farla nella propria casa.

 Hanno distribuito in tutta la regione milioni di mascherine, tute e altri dispositivi di protezione individuale arrivati dal Dipartimento nazionale di Protezione civile o da donazioni e hanno garantito la sanificazione delle ambulanze e dei mezzi di trasporto della sanità e della Protezione civile.

Infine, hanno aiutato i cittadini più fragili consegnando a casa i farmaci o la spesa.