Case green ultime notizie, quante sono quelle vendute in fascia A e B città per città

La classifica di Tecnocasa che ha analizzato le compravendite effettuate: il 72,2% ha riguardato classi energetiche basse (F e G). A Verona, Milano e Bologna gli acquirenti più attenti all’ambiente

Bologna, 13 marzo 2024 –  Casa green sì o no? Il dibattito si fa sempre più acceso alla luce della direttiva europea approvata ieri e intanto l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite effettuate attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa nel 2023 mettendo in luce come il 72,7% delle transazioni abbia riguardato abitazioni in classi energetiche basse (F e G).

Case green: la classifica di Tecnocasa città per città
Case green: la classifica di Tecnocasa città per città

E se le classi energetiche intermedie (C-D-E) compongono il 20,8% delle compravendite, solo il 6,5% degli acquisti riguarda soluzioni in classe energetica elevata (A-B). La quota di acquisti di abitazioni in classe energetica A e B è simile a quella registrata nel 2022, mentre nel 2021 era più alta e sfiorava l’8%.

Si assiste, sempre secondo Tecnocasa, a una lieve contrazione degli acquisti di abitazioni in classe energetica elevata, diminuisce infatti l’offerta di soluzioni di nuova costruzione e di conseguenza cala anche la disponibilità di tipologie in classe energetica alta. Gli ultimi dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate nel 2023 evidenziano un calo delle compravendite di nuove costruzioni del 19,6% rispetto al 2022. 

La direttiva europea 

Il Parlamento europeo ha approvato (con 370 voti favorevoli, 199 contrari 46 astenuti) la direttiva europea Case green (o, più tecnicamente, Energy performance of building directive, Epbd) che stabilisce che tutti gli edifici residenziali degli Stati membri debbano essere a zero emissioni entro 26 anni. Un obiettivo che in Italia e negli altri Paesi interesserà molte case ancora ferme alle ultime due classi energetiche. Stop quindi agli incentivi fiscali per le caldaie a gas dal prossimo anno e divieto di installazione dal 2040. Sempre più pannelli sui tetti e avvio di piani di ristrutturazione nazionali per centrare i target stabiliti a livello europeo con la direttiva. E ora che il testo è stato approvato inizia il conto alla rovescia per trasformare il patrimonio edilizio nazionale in edifici a zero emissioni entro il 2050.

La classifica

Entrando nello specifico, l’analisi mette a confronto le grandi città italiane stilando una classifica sulla base dell’incidenza degli acquisti di abitazione in classi energetiche elevate. Lo studio evidenzia che nel 2023 è Verona la città con la percentuale più alta di compravendite in classe energetica A e B, si arriva al 9,6% sul totale delle compravendite concluse nella città scaligera. E se al secondo posto si piazza Milano, dove la quota di acquisti in classi energetiche elevate scende al 5,7%, il terzo posto va a Bologna con il 5,3%.

Roma e Torino si fermano intorno al 3%, seguite da Firenze e Bari rispettivamente con il 2,7% e il 2,4%. Nella parte bassa della classifica troviamo Palermo, Genova e Napoli dove le percentuali di compravendite di abitazioni in classi energetiche elevate sono al di sotto dell’1%.

Cambiando il punto di vista quindi si può dire che Napoli, Bari e Palermo sono le città con le percentuali più alte di compravendite in classi energetiche basse (F e G), Bari e Palermo si attestano intono al 93% mentre a Napoli si supera il 96% sul totale delle compravendite concluse nella città partenopea. Verona e Torino sono le città con i tassi più alti di compravendite in classi energetiche intermedie (C-D-E), rispettivamente oltre il 35% e il 38%, e di conseguenza sono anche le città con le percentuali più basse di acquisti di abitazione in classe energetiche basse, rispettivamente 55% e 58%.