Coronavirus, bollettino di oggi 14 luglio. In Emilia Romagna 13 casi e 2 vittime

Più della metà (sette) sono casi sintomatici, ecco la mappa del contagio per provincia. Bologna e Parma in cima alla classifica dei casi attivi

I dati del bollettino di oggi in Emilia Romagna

I dati del bollettino di oggi in Emilia Romagna

Bologna, 14 luglio 2020 - Sono 13 nuovi positivi, di cui 6 asintomatici, e due vittime. Un'altra giornata positiva, dunque, per l'Emilia Romagna - così come per il resto d'Italia secondo il bollettino della Protezione civile - che domenica ha temuto fortemente di tornare nell'incubo covid con 71 nuovi casi rilevati in un giorno. Ieri sono stati processati 4.911 tamponi e 1.628 test sierologici.

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Le vittime

Dopo tanti giorni senza decessi, l'Emillia Romagna torna a piangere vite stroncate dal covid-19: le vittime sono due donne, una era residente a Modena e una a Rimini

I casi sintomatici

Sono dunque 7 i nuovi casi sintomatici, nelle province di Parma (1), Modena (1), Bologna (2), Ferrara (1), Ravenna (1) e Rimini (1). Per la maggior parte riconducibili a focolai o a casi già noti.

La mappa del contagio

Ecco dove sono stati rilevati i 13 nuovi casi: 4.567 a Piacenza (invariato), 3.728 a Parma (+6, di cui 5 asintomatici), 5.014 a Reggio Emilia (invariato), 4.015 a Modena (+2), 5.097 a Bologna (+2); 404 a Imola (invariato), 1.049 a Ferrara (+1); 1.088 a Ravenna (+1), 965 a Forlì (invariato), 820 a Cesena (invariato) e 2.224 a Rimini (+1).

Casi attivi per provincia

Secondo i dati aggiornati a oggi, 14 luglio, diffusi dalla Regione, contnua la grossa differenza nella distribuzione dei casi attivi. Bologna, con 404 casi, e Parma, con 268, restano saldamente in testa alla poco invidiabile classifica. Tutte le altre province sono sotto ai cento casi: Modena ne ha 93, Ferrara 81, Reggio Emilia 72, Ravenna 57, Piacenza 55, Forlì Cesena 46 e in coda Rimini con 40.

Ricoveri e guariti

I guariti salgono di 15 unità e i casi attivi fanno segnare un meno 4. Calano anche i malati in isolamento in casa, ossia con sintomi leggeri: 4 in meno di ieri (sono ora 1.091). Restano 9 i pazienti in terapia intensiva e 93 quelli ricoverati negli altri reparti Covid, come ieri.

I grafici aggiornati

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Covid, il bilancio del 14 giugno

Sono 114 oggi (169 ieri) i nuovi positivi al Coronavirus, secondo i dati della Protezione civile, che calcola in 243.344 i casi totali. Crescono i decessi, che oggi sono 17 (ieri 13) per un totale di 34.984 morti da inizio emergenza. In aumento i guariti: oggi sono 335 (95.441 in totale). Secondo il bollettino di oggi sono 12.919 gli attuali positivi, -238 rispetto a ieri. La Lombardia fa registrare 30 nuovi casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore, pari al 26,3% del totale odierno nazionale (114), una percentuale molto più bassa della media delle ultime settimane nella regione più colpita. I nuovi casi sono 19 in Veneto, 13 in Emilia Romagna, 18 nel Lazio, tra le regioni di nuovo in doppia cifra. Restano in terapia intensiva 60 pazienti (27 in Lombardia, -5 rispetto a ieri), mentre sono 777 i pazienti ricoverati con sintomi (+9). Sono 12.082 i pazienti in isolamento domiciliare (-242)

La corsa ai tamponi

Settantamila tamponi in tre settimane: è un sfida prima di tutto organizzativa quella che la Regione Emilia-Romagna ha davanti a sé per tenere fede alla nuova ordinanza firmata ieri sera dal governatore Stefano Bonaccini. L'obiettivo è  sottoporre a tampone tutti i lavoratori del settore della logistica (colpito da un doppio focolaio a Bologna con centinaia di positivi) e della filiera della lavorazione delle carni (dove è divampato un cluster in provincia di Modena con circa 50 contagiati). Il tutto entro il 7 agosto.

Qualcosa come 3mila test ogni 24 ore solo per i settori al centro dell’attenzione, tutti a carico della sanità pubblica. L’obiettivo, sintetizza Donini, è duplice: il primo è "non accontentarsi di giornate leggere". Ieri, infatti, in tutta la regione si sono registrati 18 nuovi contagi, 13 asintomatici. Poca cosa se si pensa ai 71 di 24 ore prima (con 48 asintomatici), mentre per il sesto giorno di fila resta a zero il numero delle vittime. L’altra mission della regione, poi, è quella di anticipare come detto le mosse del virus, "senza spaventarsi se i casi dovessero aumentare".

"La carne è sicura"

Nonostante i focolai, però, la situazione in Emilia-Romagna "è sotto controllo", assicura l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, che tiene a mettere in chiaro un concetto più volte sottolineato in commissone anche nella diretta Facebook di lunedì:"Non ci sono rischi per chi consuma carne". "La situazione è sotto controllo - garantisce l'assessore - anche se il virus ancora circola. Negli ultimi giorni i dati fanno ben sperare", dal momento che non si registra alcun decesso da sei giorni. "Anche se siamo ancora lontani dal contagio zero - afferma - l'impatto attuale del virus sul sistema sanitario è moderato: pochi i ricoverati".

Test sierologici per i donatori di sangue

Parte da oggi la campagna di test sierologici gratuiti ai 130mila donatori di sangue dell’Emilia-Romagna e quindi anche una nuova indagine epidemiologica per la ricerca degli anticorpi per infezione da Covid 19, che riguarda potenzialmente 130mila donatori. I dati raccolti permetteranno di capire se la diffusione del virus tra i donatori di sangue delle diverse province è in linea con la situazione del territorio di appartenenza, e quindi di comprendere meglio come e dove il virus sia circolato, fermo restando il fatto che tutte le donazioni, anche nel periodo di emergenza, sono state effettuate in condizioni di massima sicurezza sia per chi il sangue lo ha donato, sia per chi lo ha ricevuto.

Tamponi obbligatori

Entro i primi di agosto faremo lo screening con tampone a tutti i lavoratori della logistica e della lavorazione carni, comprese le cooperative di servizio con contratti interinali – sottolinea Donini –. Contiamo sulla collaborazione di tutti i datori di lavoro che hanno l’obbligo di aiutarci, fornendo anche gli elenchi dei lavoratori esterni". Come, nel dettaglio, è ancora da valutare, ma alcune aziende sanitarie hanno già le idee chiare. "Potenzieremo il sistema drive-thru (con il tampone fatto direttamente in macchina in stile drive-in, ndr) e daremo priorità ai test in loco, quindi nelle varie sedi aziendali", spiega Paolo Pandolfi, direttore della Sanità pubblica bolognese. È chiaro che il tempo stringe e, a fronte di una media tra i 2.500 e i 3.000 tamponi giornalieri complessivi in regione, bisognerà accelerare. 

Tamponi a chi arriva da extra Europa

Per fermare i nuovi focolai, la Regione interviene anche sugli arrivi da fuori Italia. "Faremo tamponi naso-faringei a tutti i cittadini extra Ue che arrivano in Emilia-Romagna, perché non ci accontentiamo più dell’isolamento fiduciario – continua ancora Donini in diretta su Facebook –. Parliamo di cittadini che non sono compresi nella lista dei Paesi che il governo ha già ‘stoppato’ come capacità di arrivare con voli diretti e indiretti nel nostro territorio".

Un test all’arrivo, uno dopo sette giorni, "in modo da non rischiare di trovare falsi negativi". Trattandosi di viaggiatori extra Schengen e con una scrematura iniziale dei Paesi, è chiaro che siamo sull’ordine di centinaia di passeggeri e non migliaia, ma a un mese dall’apertura dei più grandi aeroporti l’attenzione resta forte (soprattutto nello scalo di Bologna). 

I contagi familiari

Focus anche sui contatti a casa, tra congiunti, figli, conviventi, o comunque tutte quelle relazioni della sfera privata in cui, si è visto, il virus viene trasmesso. "Non sono la maggioranza, ma non vanno sottovalutati – insiste Donini –. Il principio è che, se non c’è l’adeguatezza dell’abitazione dal punto di vista logistico, la persona positiva viene trasferita in una struttura (come gli alberghi, ndr), dove rimane per la quarantena".  Le Ausl, poi, dovranno rafforzare ogni collaborazione istituzionale, sui luoghi di lavoro o in altri contesti, per garantire l’obbligo di notifica e il conseguente isolamento fiduciario.

Le case di riposo

Il quarto pilastro dell’ordinanza chiama in cause le strutture più colpite, al centro dell’attenzione: ospedali, Case residenze anziani e centri per disabili. "L’ordinanza – conclude l’assessore Donini – prevede una responsabilità per i familiari dei pazienti, che dovranno firmare da oggi un’autocertificazione per le visite, in cui dichiarano di non essere in quarantena o in isolamento fiduciario e di non essere rientrato da meno di 14 giorni da Paesi soggetti alle limitazioni degli spostamenti". Dichiarando il falso, ovviamente, andranno incontro alle conseguenze previste dalla legge. 

Un pacchetto di misure massiccio, che ora trova attuazione pratica nel documento firmato proprio ieri sera dal governatore Stefano Bonaccini. Domani partiranno già i primi tamponi alle aziende di logistica e lavorazioni carni che hanno già manifestato particolari criticità.